Giorgio
Caccamo
Certo, sarebbe bello se bastasse la “strada dei 50 tornanti“ per evitare il caos dovuto alla chiusura contemporanea dei maxi trafori tra Italia e Francia (Monte Bianco per lavori lunghissimi, spalmati fino al 2040; Frejus per una frana). Ma una delle più suggestive strade delle Alpi, nel Cuneese, non può chiaramente bastare. È il paradiso dei turisti e dei ciclisti, è già di per sé l’alternativa a un altro tunnel di confine chiuso – ça va sans dire – per lavori, quello del Colle di Tenda, reso impraticabile dopo l’alluvione del 2020 a Limone Piemonte. E così anche da sud è difficile svalicare in Francia. Il tunnel del Tenda riaprirà, forse, a dicembre, e la strada da cartolina è aperta solo ai transfrontalieri e ai residenti.
La suggestione è in realtà metafora del nostro territorio e delle nostre infrastrutture. Le alternative sono sempre più tortuose e neanche così tanto praticabili. Facile dire che è colpa (anche) della burocrazia. Semmai è colpa dei burocrati... ma questa forse è un’altra storia. Perché non è l’unico male che esplode in tutta la sua crudezza quando si tratta di infrastrutture. Nell’Italia dei no, dei distinguo, dei ritardi, il problema è tutto politico. Un problema di programmazione: se partono i lavori al Bianco e una frana isola il Frejus e il Gottardo non si è ripreso dopo l’incidente di pochi giorni fa e il Brennero è quasi off limits per i blocchi unilaterali decisi dall’Austria, ecco, se tutte queste cose succedono insieme, non è solo jella. Vuol dire che non s’è fatto nulla per prevenire un incidente dietro l’altro. Questo deve fare la politica. A tutti i livelli. Negoziando con i Paesi vicini, amici, alleati, per pianificare una gestione efficiente dei trasporti. Andando a Bruxelles a trattare davvero sulle risorse, dirette e indirette. Dimostrando che la quasi intraducibile accountability è una cosa seria: rendere conto di quello che si è fatto, dopo averlo promesso, è il vero compito della politica. Su questo viene giudicata: se completa le opere che servono, non se ne promette altre campate in aria.