![L’inchiesta a Milano per truffa aggravata ai danni di vip e imprenditori. Un filantropo ha pagato un milione. Il sistema era così sofisticato che era impossibile distinguere il prodotto dell’intelligenza artificiale. L’inchiesta a Milano per truffa aggravata ai danni di vip e imprenditori. Un filantropo ha pagato un milione. Il sistema era così sofisticato che era impossibile distinguere il prodotto dell’intelligenza artificiale.](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/M2Y3NTdhMDgtNTRmZi00/0/le-telefonate-del-falso-crosetto-la-voce-clonata-per-chiedere-soldi-contattati-anche-armani-e-bertelli.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
L’inchiesta a Milano per truffa aggravata ai danni di vip e imprenditori. Un filantropo ha pagato un milione. Il sistema era così sofisticato che era impossibile distinguere il prodotto dell’intelligenza artificiale.
Milano, 8 febbraio 2025 – Anche Giorgio Armani e Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, un componente della famiglia Moratti, Marco Tronchetti Provera, l’amministratore delegato di Tod’s Diego Della Valle sarebbero stati contattati dal finto staff del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per avere denaro, centinaia di migliaia di euro, da utilizzare in fantomatici riscatti da pagare per persone, giornalisti in particolare, rapiti, così dicevano al telefono, in Medio Oriente. I nomi degli imprenditori emergono dalla indagine per truffa aggravata coordinata dal procuratore capo Marcello Viola e affidata al pm Giovanni Tarzia.
Nel fascicolo è finita anche la denuncia di un notissimo imprenditore milanese, un filantropo che, caduto nella trappola della truffa, avrebbe versato un milione di euro e si lavora su almeno altre sette segnalazioni tra cui le famiglie Aleotti, Beretta e Caltagirone.
Altre due denunce sono state presentate in altre sedi giudiziarie e arriveranno, per competenza, a Milano, per essere riunite nello stesso fascicolo.
Gli episodi, tra truffe messe a segno, tentate, contatti presi e querele che stanno giungendo in queste ore, potrebbero arrivare a una decina.
Vittime sempre facoltosi imprenditori e importanti famiglie di industriali italiane che conoscevano il ministro Crosetto. Il pm Tarzia e il procuratore Viola, con l’ausilio dei carabinieri del Nucleo investigativo, sono al lavoro per bloccare quei versamenti da un milione di euro riconducibili a conti esteri, anche se pare difficile che si riescano a congelare. Sono stati attivati comunque tutti i canali di cooperazione internazionale per arrivare a bloccare l’ingente somma, in particolare su un conto europeo.
Come funzionava il meccanismo della truffa? In una telefonata proveniente da un numero che agganciava la cella del ministero della Difesa era registrata la voce del ministro Crosetto riprodotta perfettamente con l’intelligenza artificiale. Il sistema era così sofisticato che era impossibile distinguere la voce artefatta da quella originale. Così, almeno un imprenditore ha consegnato il denaro sul conto estero indicato, senza dubitare.
Gli investigatori sono convinti che i truffatori abbiano utilizzato il nome/profilo di Crosetto proprio perché a conoscenza dei suoi contatti di altissimo livello, con imprenditori molto facoltosi che potevano versare quelle cifre senza batter ciglio, oltre che del ruolo molto esposto del ministro. E questo, inevitabilmente, pone qualche interrogativo sul livello di protezione della privacy e della sicurezza istituzionale.
Nei giorni scorsi erano pure comparsi su Facebook alcuni video fake, sempre di Crosetto, che faceva un finto intervento in una trasmissione televisiva. L’immagine, hanno spiegato ancora gli investigatori, era talmente realistica che riproduceva anche il “colpo di tosse“ che dà abitualmente il ministro per schiarirsi la voce e nel sottopancia appariva una scritta in cui promuoveva un guadagno di 25mila euro mensile.
La polizia postale li ha segnalati a Facebook che li ha rimossi.