di Cosimo Rossi
"Situazione politica" as usual, migranti, Pnrr, autonomia differenziata, termovalorizzatore di Roma, utero in affitto; ma anche l’oneroso affitto della sede del Nazareno e i 90 dipendenti in cassa integrazione. Due mesi dopo l’elezione della segretaria Elly Schlein a fine febbraio, il nuovo (e nono) corso del Pd inizia finalmente giovedì 20: alle 15 si riunisce infatti la nuova direzione nazionale, convocata dal presidente Stefano Bonaccini in presenza e da remoto. Sebbene già in mattinata la segretaria potrebbe esser chiamata a esprimersi sulla questione scottante del temovalorizzatore, riguardo cui M5s e Verdi-Sinistra hanno presentato un ordine del giorno alla Camera, dove siede Schlein. Il termovalorizzatore è "una questione romana già decisa e avviata", dicono anche gli esponenti della minoranza che spasimano per aprire le danze della dialettica politica interna con la nuova leadership. Difatti, fanno presente, "la segretaria si è badata bene dall’esprimersi chiaramente contro". Se non fosse che ha scelto come responsabile ambiente l’ingegnera ecologista Annalisa Corrado, da sempre contraria all’inceneritore romano.
Giovedì la Camera è chiamata a votare gli ordini del giorno connessi all’attuazione del Pnrr. E tra questi quelli presentati dei due gruppi contro l’inceneritore romano e i poteri commissariali sui rifiuti attribuiti al sindaco Roberto Gualtieri, visto che Schlein siede a Montecitorio e che alcuni esponenti del partito e della sua segreteria si sono già espressi contro. Come ha fatto il responsabile culturale Guido Ruotolo, la cui proposta di referendum cittadino è stata derubricata dal Nazareno a titolo di "opinione personale". Altrettanto controverso il tema dell’utero in affitto, riguardo cui cento femministe di diverse associazioni si sono rivolte alla segretaria per chiedere una netta presa di posizione contraria. Al netto della tutela dei minori già nati condivisa da tutte, infatti, il tema investe prepotentemente il rapporto con la scienza e il suo uso e abuso. Tanto è vero che i settori più radicali del femminismo si dissociano anche dall’appello, contestando a Schlein e Alessadro Zan, incaricato in segreteria, una disposizione al "transumano" (transizioni facilitate, ormoni, sex worker, identificazioni di genere e alias dei minosi) affatto discutibile. Last but not least, il Pd si trova a dover affrontare l’oneroso esborso (circa 600 mila euro l’anno) per la sede del Nazareno. Problema che potrebbe essere affrontato aumentando il contributo mensile – attualmente di 1.500 – dei parlamentari.