Lunedì 7 Ottobre 2024
ERIKA PONTINI
Cronaca

Le rivelazioni di Amanda Knox. L’incontro col pm che la fece condannare diventa un romanzo

L’ex studentessa americana fu assolta per l’omicidio della coinquilina "Ma anche se tecnicamente libera, venivo vista sempre come un’assassina".

Le rivelazioni di Amanda. L’incontro col pm che la fece condannare diventa un romanzo

Amanda Knox, 37 anni, di fianco la copertina del libro in uscita a marzo

Roma, 7 ottobre 2024 – La sua storia di libertà riconquistata avrebbe voluto raccontarla senza quell’ultimo schizzo di fango che le è rimasto appiccicato addosso, e le pesa come un macigno: aver calunniato Patrick Lumumba, indicandolo come l’assassino ed essere stata nella casa del delitto mentre Meredith Kercher veniva stuprata e uccisa. Ma Amanda Knox ha deciso di scrivere, ancora, la storia dell’"infamia internazionale" in cui venne catapultata mentre sarebbe dovuta essere una "nota a piè di pagina" e, soprattutto quella della sua rinascita negli Usa, nonostante le catene del giudizio la tenevano ancora inchiodata al passato. Free è il libro che uscirà il 25 marzo del 2025: una sorta di atto secondo della vicenda nera che la volle in carcere per quattro anni per l’omicidio della coinquilina inglese Mez uccisa a Perugia nel 2007, prima di essere assolta insieme a Raffaele Sollecito dopo un complesso iter giudiziario.

L’unico colpevole è Rudy Guede ma nessuno ha mai sciolto il rebus di un delitto commesso ‘in concorso’ con altri. Ad Amanda invece è rimasta la condanna per calunnia nei confronti dell’allora titolare del bar in cui la giovane studentessa americana lavorava come cameriera: un’accusa che nemmeno un processo sull’asse Corte Europea - Cassazione - Corte d’appello di Firenze, ha saputo, almeno per il momento, cancellare.

L’annuncio del nuovo libro della Knox, già autrice di Waiting to be Heard, pubblicato subito dopo l’assoluzione, è stato dato dalla stessa Amanda sui suoi canali social. Free affronterà ancora l’esperienza drammatica della detenzione, ma anche il difficile processo di reintegrazione, perché l’accusa di essere un’assassina è una macchia indelebile e, anche se "ero tecnicamente libera, io non mi sentivo tale". C’è una parte inedita: il ritorno in Italia per partecipare al Festival della giustizia a Modena nel 2019, e il rapporto con l’uomo che l’ha mandò in prigione e chiese la condanna all’ergastolo. Il riferimento è all’ex pm Giuliano Mignini, ora in pensione, con il quale Amanda si è incontrata l’anno scorso. A parlare di quel legame era stato lo stesso magistrato nel suo libro, e in un’intervista con La Nazione, quando aveva rivelato di aver visto la Knox. "La donna che ho incontrato ora è una signora di 35 anni, che non ha niente a che fare con la ragazza di allora. È stato commovente", rivelò il magistrato. "Sì, ci siamo abbracciati e credo avesse bisogno di parlare con l’uomo che l’ha ritenuta colpevole, di resettare quel dolore. Oggi la conosco e mi fido di lei".

Di diverso avviso l’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia di Kercher: "Questo processo che sembra non finire mai, ancora di più non finisce per Amanda Knox che continua a commentare, scrivendo l’ennesimo libro e così dimostrando, ancora una volta, che questo processo sia stato per lei un grande affare. L’ultima sentenza della Corte d’appello di Firenze conferma la condanna per calunnia e la sua presenza nella casa del delitto. La Knox dovrebbe pensare piuttosto a spiegare al mondo che cosa veramente è successo quella notte quando Meredith veniva uccisa".