"Le prime dosi del vaccino a dicembre" Conte è sicuro: manca poco al via libera

Gli Stati Uniti potrebbero inziare la distribuzione del siero Pfizer a novembre. Pechino ha già avviato la produzione di massa

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di Alessandro Farruggia

Il governo si attende un vaccino anti Covid-19 già a dicembre, ma molti esperti cauti e parlano di disponibilità a primavera. Ad alzare le aspettative è stato il premier Giuseppe Conte, che, intervistato da Bruno Vespa per il suo nuovo libro, ha sostenuto che "se le ultima fasi di preparazione, la cosiddetta Rolling Review del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-AstraZeneca, saranno completate nelle prossime settimane le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre". Già Luigi di Maio aveva parlato di "arrivo delle prime dosi per fine anno e vaccinazioni da gennaio", ma il premier va oltre. "Credo che Conte abbia informazioni precise – ha detto il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa –. Se parla di dicembre ha ottime informazioni". Ma molti addetti ai lavori sono più cauti, anche perché una cosa è avere l’approvazione e un’altra è avere il vaccino disponibile, pur se quello AstraZeneca è già stato prodotto in due milioni di dosi.

"Credo che realisticamente potremo partire per le prime vaccinazioni nei primi mesi della prossima primavera" ha detto lunedì il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. "Sono ottimista – ha detto da parte sua Walter Ricciardi, docente alla università Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza – ma la campagna vaccinale arriverà nel 2021, non prima".

Attualmente ci sono 6 vaccini che hanno l’autorizzazione "per uso limitato", sono quattro cinesi e due russi e hanno avuto il via libera delle autorità sanitarie nazionali per uso su personale sanitario e militari saltando la ‘fase tre’ della sperimentazione. In Occidente sono considerati per questo non sicuri. Poi ci sono i vaccini in ‘fase tre’, che sono undici (compresi i sei cinesi e russi). Due di questi sono in fase di rolling review, presso l’autorità europea del farmaco, l’Ema: Sono il vaccino OxfordAstraZenecaIrbm per il quale è iniziata il primo ottobre e il vaccino realizzato dalla tedesca Biontech, dall’americana Pfizer e dalla cinese Fosun, che è all’esame dell’Ema dal 6 ottobre. Il Ceo della Pfizer ha annunciato tre giorni fa che è pronto a chiedere l’autorizzazione al commercio anche all’agenzia americana Fda nella terza settimana di novembre. Dato che il vaccino AstraZeneca ha avuto l’ok alla ripresa della sperimentazione in Europa dopo uno stop di una settimana per un possibile caso di effetti collaterali scattato il 6 settembre, ma la sperimentazione è ancora sospesa in America, è possibile che a dicembre il vaccino Pfizer abbia l’approvazione in America e quello Astra Zeneca in Europa.

I due vaccini sono entrambi di tipo genetico, al pari di quella di ModernaNih e di quello della Johnson e Johnson (in pausa dal 12 ottobre ) . In fase tre sono poi il vaccino della Novavax americana basato su proteine e il vaccino del Murdoch research hospital australiano che ripropone il vaccino Calmette-Guerin per la tubercolosi