Martedì 24 Dicembre 2024
ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Le ginnaste e i maltrattamenti, lo strappo della capitana azzurra: “Non chiamateci più farfalle”

Alessia Maurelli: "Il nome si collega alle violenze subìte e non rispecchia il nostro ideale di libertà"

Desio (Monza) – “Mai più farfalle”. Nella guerra di accuse incrociate fra ex atlete e vertici federali della ginnastica, la dura presa di posizione della capitana Alessia Maurelli che ha comunicato una decisione a suo modo storica, una presa di posizione simbolica contro il danno comunicativo e di immagine che ha investito un settore plurimedagliato. Maurelli lo scrive su Instagram, prendendo le distanze da un nome che era ormai entrato nel cuore e nelle abitudini dello sport tricolore: "L’era delle ‘farfalle’ nata giornalisticamente ad agosto del 2004 muore dopo 18 anni a novembre. La rottura è dolorosa e irreversibile, dato soprattutto il peso insostenibile di un collegamento diretto e ormai mediaticamente inevitabile a violenze e abusi che non rispecchia il nostro stesso ideale di libertà. L’attuale e futura Nazionale di ginnastica ritmica non si riconoscerà mai più con questo soprannome".

Un ammainabandiera doloroso, frutto di quella guerra cominciata da mesi fra chi accusa il sistema di vessare le giovani atlete e chi difende i vertici. Da un lato la Procura di Monza e la Procura Federale Dall’altro, il movimento che si è creato per sostenere, con una petizione online arrivata a quasi mille firme e striscioni comparsi ieri a Desio, in Brianza, sede dell’Accademia delle Farfalle, l’allenatrice al centro della bufera. "Emanuela Maccarani, passato, presente, futuro", si leggeva fuori dalla palestra che è un po’ la sua seconda casa.

"A Parigi con la Maccarani", la scritta nella piazza principale, proprio davanti all’albergo che è stato a lungo il fortino delle atlete azzurre. In mezzo, la Federazione presieduta da Gherardo Tecchi, che questa sera nel consiglio straordinario è chiamata a pronunciarsi sul futuro della direttrice tecnica, la cui posizione (a contratto scaduto, prorogato solo per gennaio) appare quanto mai in bilico.

Al centro, però, ci sono sempre loro, le ragazze, che per voce della capitana prendono le distanze da un nome che appare loro un fardello. Le farfalle non voleranno più, in un clima grande tensione, che si sviluppa sul doppio filone della giustizia ordinaria e di quella sportiva, e che potrebbe avere lunghi strascichi per l’intero movimento agonistico italiano. Intanto, in un’atmosfera surreale, le ginnaste continuano gli allenamenti intensivi in preparazione dei prossimi appuntamenti internazionali.

Protagonista è anche l’associazione ChangeTheGame presieduta da Daniela Simonetti, che si è messa a disposizione delle ragazze che hanno avuto il coraggio di tirare fuori le sofferenze vissute in un passato più o meno recente: "Lo sport è per tutti, l’alto livello no, ha dichiarato Emanuela Maccarani – sottolinea l’associazione –, ma tutti hanno diritto di vedere tutelata la propria salute psicofisica qualunque sia l’obiettivo che il mondo sportivo pretende sia raggiunto. Ciascuno ha diritto di difendersi con le affermazioni che ritiene più appropriate, ma la verità si dimostra nelle aule di giustizia e noi attendiamo con fiducia che la giustizia faccia il suo corso". Giustizia a cui si è appellata, tra le prime, Anna Basta, l’ex atleta bolognese che nel marzo del 2020 ha deciso di abbandonare la Nazionale: "È vero, lo sport di alto livello non è per tutti ma ogni ambiente deve mettere al primo posto il benessere e il rispetto della persona – sottolinea –. Negli ultimi anni sono state vinte delle medaglie ma tante ginnaste hanno lasciato e ci sono stati tanti cambiamenti". E ancora: "Vincere tante medaglie non fa di nessuno una brava persona, è una motivazione risibile". Dal canto suo la pluridecorata direttrice tecnica dell’Accademia si difende: "L’aspetto più doloroso di tutta la situazione è l’avermi già"condannata prima ancora di accertare i fatti e le eventuali responsabilità – dice –. Vorrei che si distinguesse tra i comportamenti personali di cui sono pronta a rispondere e ciò che avviene fuori dalla mia sfera di azione". Ma l’era delle farfalle sembra tramontata per sempre.