Ottaviani
Donald il Terribile. Sono passate meno di due settimane dal suo insediamento alla Casa Bianca, ma il presidente americano ha già iniziato a mantenere tutto quello che aveva promesso in campagna elettorale, soprattutto per quanto riguarda l’ambito dei diritti. Azioni con un grande ritorno mediatico e un costo non eccessivo. Migranti, aborto, inclusività sono finiti nel mirino del tycoon con provvedimenti studiati apposta e ai quali Trump aveva pensato da tempo. Due giorni fa sul sito della Casa Bianca era comparsa la foto di migranti ammanettati e incatenati che venivano scortati verso l’aereo che li avrebbe riportati nei loro luoghi d’origine. Ieri è arrivata la notizia che i primi espulsi hanno già raggiunto il Guatemala.
Ma la giornata è stata accompagnata da due notizie non fanno esattamente onore alla tradizione democratica americana. A partire dall’insediamento del presidente i lavoratori agricoli in alcune parti del Paese hanno iniziato a non andare al lavoro a causa delle restrizioni da parte dell’amministrazione repubblicana sugli immigrati. L’emergenza è particolarmente sentita in California, dove in questo periodo dell’anno si raccolgono gli agrumi e dove in alcune fattorie manca addirittura il 75% del personale, scappato per scampare alle purghe, deportato o nascosto in casa temendo il peggio.
Non solo. A Newark giovedì scorso l’Immigration and Customs Enforcement ha arrestato 530 immigrati irregolari con l’accusa di aver perpetrato stupri sessuali su minori e di fare parte di gang criminali. Il sindaco, Ras Baraka, ha condannato l’operazione definendola un ‘atto oltraggioso’ e una violazione del Quarto Emendamento, dopo che gli agenti avrebbero fatto irruzione nell’attività "senza esibire un mandato". In pratica, si è trattato di una retata. Le cose possono solo peggiorare.
Il Senato proprio ieri ha confermato la nomina della governatrice del South Dakota, Kristi Noem, come Segretaria del dipartimento della sicurezza interna. Noem è nota per la sua fedeltà assoluta al presidente e per essere un falco sull’immigrazione illegale. E il 44enne Pete Hegseth, ex veterano di guerra ed ex anchor di Fox, è stato confermato per un soffio al Senato alla guida del Pentagono nonostante le accuse di aggressione sessuale, abuso di alcol, misoginia, omofobia e mancanza di esperienza per guidare una macchina con un budget di 850 miliardi di dollari l’anno e quasi 3 milioni di dipendenti.
Ieri a Washington migliaia di persone si sono radunate per manifestare dopo che due giorni fa il segretario di Stato, Marco Rubio, su mandato del presidente, ha incaricato la missione statunitense di notificare a tutti i Paesi l’intenzione di rientrare nella cosiddetta ’Geneva Consensus Declaration’, un patto anti aborto globale lanciato dal tycoon nel suo primo mandato e da cui Joe Biden si era ritirato. Vi partecipano anche Brasile, Egitto, Ungheria, Indonesia e Uganda. Nelle stesse ore il tycoon era con la moglie Melania, che pure nel suo libro aveva difeso il diritto all’interruzione di gravidanza, a una manifestazione pro-life e si è detto "orgoglioso di stare dalla parte delle famiglie e della vita". Chi viene cacciato, chi non può più abortire e chi perderà a breve il posto di lavoro. Trump ha anche firmato un ordine esecutivo che prevede il licenziamento su larga scala di dipendenti federali che si occupavano di combattere la discriminazione all’interno dell’apparato statale e promuovere la diversità e la giustizia ambientale. Tutti gli uffici dei vari dipartimenti del governo federale hanno 60 giorni di tempo per adempiere al provvedimento. INella notte, un altro colpo di scena: Trump ha detto che gli Stati Uniti potrebbero rientare nell’Oms.