Padova, 2 febbraio 2024 – “Complimenti dottoressa”. Scroscio di applausi per la proclamazione della laurea di Giulia Cecchettin, da oggi dottoressa. Si è conclusa alle 11.50 la cerimonia di consegna della laurea in Ingegneria Biomedica alla memoria della 22enne di Vigonovo uccisa a coltellate dall’ex fidanzato (e compagno di studi) Filippo Turetta. Per Giulia, che aveva consegnato la versione finale della tesi poche ore prima del femminicidio, sarebbe stato l’ultimo tassello prima di realizzare il suo più grande desiderio: diventare illustratrice. Grande emozione con le parole della sorella Elena e di papà Gino: “Questa laurea è un atto d’amore nei suoi conffonti”. Hanno aperto la cerimonia la ministra Anna Maria Bernini e la rettrice Daniela Mapelli.
“Giulia era il sorriso, era spensieratezza e libertà, era leggerezza e bontà: Giulia era talmente tanto buona che soffriva, perché il pesce che le era stato regalato era rinchiuso in un acquario”. A raccontarlo sul podio dell'aula magna è stata Giulia, l’amica del cuore della 22enne uccisa da Filippo Turetta. L'amica racconta che dopo il liceo, al momento della scelta della facoltà, "Giulia era in
preda alla confusione più totale, ho perso il conto delle valutazioni di pro e contro fatte insieme per cercare di capire quale la convincesse di più”.
E poi ha aggiunto. “Solo Giulia poteva avere tre opzioni (Ingegneria biomedica, Lettere o Accademia di grafica, ndr) così diverse tra loro, ma come diceva lei 'sono assetata di conoscenza, ma non so di che tipo'. Giulia era così: non scartava nulla, nemmeno un sogno, perché sono proprio quelli che fanno la differenza. E io sono sempre stata sicura che ce l'avrebbe fatta a raggiungere e realizzare i suoi sogni”.
"Questa è una laurea meritatissima, dovuta, un atto dovuto, proprio così. E il senso della nostra presenza qui va oltre la vicinanza e l'abbraccio di tutto il governo. É un tema senza colore politico che ci unisce tutti". Sono le parole usate dalla ministro dell'Università della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel suo intervento alla cerimonia di conferimento della laurea alla memoria di Giulia Cecchettin, che si è svolta stamattina all'Università di Padova.
"Una cosa detta da papà Gino – ha aggiunto – in una lettera bellissima mi è rimasta stampata nella memoria ed è quanto al funerale ci ha chiesto: essere uniti per provare a dare un senso al suo sacrificio. Ed è così: siamo tutti responsabili come figli, genitori, educatori, formatori. Ognuno di noi ha una porzione di responsabilità anche pregressa, ma anche presente e futuro. Ognuno deve fare qualcosa, non può esistere l'indifferenza. L'indifferenza – ha concluso Bernini – è un insulto a Giulia e a chi come lei ha visto la loro vita interrotta".
“Sono qui oggi per rendere omaggio a Giulia e al suo intero percorso di studi. Festeggiare Giulia e la sua laurea è anche un modo per celebrare la sua vita, quella di una giovane donna determinata a costruire il proprio futuro. L'importanza dell'educazione alle relazioni ed al rispetto della vita saranno sempre più presenti nell'esperienza scolastica di ogni studente”. Lo ha detto la sottosegretaria all'Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, dopo aver partecipato all'Università di Padova alla cerimonia di proclamazione per la Laurea alla memoria in Ingegneria biomedica a Giulia Cecchettin.
“In questo giorno, Giulia riacquista di nuovo la sua voce, quella che le è stata portata via in modo crudele, attraverso il ricordo dei suoi cari, le parole scritte nella sua tesi, il lavoro di studio compiuto, la stessa proclamazione, Giulia è tra noi, è qui per essere proclamata ad alta voce Dottore in Ingegneria Biomedica”. Lo ha scritto il presidente del veneto, Luca Zaia, in una lettera
inviata alla rettrice dell'Università di Padova in occasione della cerimonia per la laurea alla memoria di Giulia Cecchettin, a cui non ha potuto partecipare. Nonostante l’invito a partecipare la cerimonia, il governatore veneto era assente.
Elena Cecchettin ha ricordato la sorella Giulia leggendo una lunga lettera a lei dedicata sul podio dell'aula magna di Palazzo Bo, sede dell’ateneo di Padova. “A nessuna altra donna venga tolta la vita, complimenti per laurea”, ha detto la ragazza visibilmente emozionata.
"In questi giorni ho incontrato molti amici e persone che ti conoscevano e mi hanno raccontato episodi che non conoscevo, ma che confermano ancora una volta quanto speciale tu fossi. Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze e nella mia per primo. Ero fiducioso che avresti fatto grandi cose ma non mi rendevo conto di che gigante tu fossi". L'ha detto Gino Cecchettin, ricordando la figlia Giulia nel corso della cerimonia di laurea nell'aula magna dell'Università di Padova.
“Farò il possibile perché il tuo nome e il tuo esempio di vita possa spingere le persone a riflettere sull'importanza dell'empatia e della solidarietà che tu nella tua semplicità hai incarnato in modo esemplare – ha poi aggiunto – inutile dire che non c'è giorno in cui non sentiamo la tua mancanza. Mi manchi, ci manchi più dell'ossigeno. Sarai per sempre nel mio cuore e di chi ti ha amato e conosciuto".
“Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze, nella mia per prima. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, e sarai sempre nel nostro cuore”. Così Gino Cecchettin, intervenendo alla cerimonia per la consegna della laurea alla memoria della figlia Giulia, al palazzo del Bo di Padova.
"Ci manchi più dell'ossigeno". Così Giulio Cecchettin si è rivolto alla figlia Giulia, dal podio dell'ateneo di Padova, dopo la consegna della laurea alla memoria in ingegneria biomedica. Un lungo applauso ha accolto la proclamazione della neodotoressa da parte della rettrice Daniela Mapelli.
“Giulia diceva sempre: sono assetata di conoscenza”, ha detto la migliore amica di Giulia Cecchettin. “Giulia non scartava niente, nemmeno un sogno. Sono sicura che da ‘oplita’ avrebbe realizzato i suoi sogni”.
Tra lacrime ed emozione, la sorella Elena Cecchettin ha parlato subito dopo il papà. “Hai fatto tante belle cose per te stessa e per noi, dobbiamo ricordarcelo sempre. Complimenti ingegnere”.
“Grazie per avere onorato la memoria di Giulia. Però non riesco ad essere felice. La proclamazione di laurea che avrebbe dovuto svolgersi qualche mese fa aveva per protagonista una ragazza splendida che ora non c’è più”, ha detto papà Gino. “È un atto d’amore nei suoi confronti. Giulia, hai lasciato uno squarcio nella vita di tutti. Sarai sempre nel nostro cuore”.
“Congratulazioni Giulia”. È stata accompagnata da uno scroscio di applausi la proclamazione della laurea di Giulia Cecchettin, alle 11.36 di oggi 2 febbraio 2024.
“È la giornata delle emozioni”, ha detto la ministra a Università e Ricerca, Anna Maria Bernini. “Sono temi che ci uniscono tutti, non hanno colore politico”, ha detto in riferimento alla violenza sulle donne e ai femminicidi. “Siamo tutti responsabili – ha continuato riprendendo la lettera di Gino Cecchettin – come figli, genitori, educatori, formatori o responsabili pro-tempore di ruoli istituzionali. L’indifferenza mai: ci sono sempre dei segnali. Ognuno di noi deve impegnarsi a guardare meglio, assumendosi l’impegno e la responsabilità di intervenire. È l’impegno che dobbiamo assumerci per Giulia”. E ha sottolineati: “Per ogni ostacolo superato, ci sia un po’ di Giulia”.
“Non è stato un risarcimento, questa laurea era già sua”. Sono le parole del direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione, Gaudenzio Meneghesso. Verrà intitolata a Giulia Cecchettin un’aula della facoltà di Ingegneria Biomedica dell’ateneo patavino. “Imperativo è ricordare, ma anche fare: il 2024 è iniziato con workshop su tematiche di genere e abbiamo avviato un corso su equità e inclusione”, ha spiegato. “Oggi con la consegna della laurea alla dottoressa Giulia Cecchettin, vogliamo celebrare la vita”, ha conclusoil direttore.
La rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli, durante il discorso di apertura della cerimonia a palazzo Bo: “Oggi proclamiamo la nostra dottoressa Giulia Cecchettin”.La rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli, durante il discorso di apertura della cerimonia a palazzo Bo: “Oggi proclamiamo la nostra dottoressa Giulia Cecchettin”.
“Giulia sapeva lasciare un segno nelle persone che incrociava. Era sorridente, interessata: era un primo violino, ovvero il punto di riferimento per noi docenti”. Sono le parole con cui la rettrice Daniela Mapelli ha aperto la cerimonia di consegna della laurea alla memoria della 22enne uccisa. “Nel 2023, l’anno della morte della madre, aveva dato 11 esami”.
“Oggi è un giorno importante, che avrebbe coronato percorso di studi coronato con passione. Da questo dolore nasce un seme: un movimento spontaneo contro la violenza sulle donne. Oggi Giulia riacquista la sua voce che gli è stata portata via”. Inizia così la lunga lettera di saluto che il governatore Luca Zaia ha chiesto di poter leggere in aula.
La famiglia di Giulia Cecchettin è arrivata a palazzo del Bo per la cerimonia di conferimento della laurea alla memoria. Né il padre Gino né la sorella Elena hanno parlato prima della cerimonia. Solo la nonna, Carla Gatto, ha detto poche parole ai giornalisti: “È un'emozione grandissima: io qua non c'ero mai stata e allo stesso tempo mi emoziona che non ci sia più la mia bambina e non sia qui a godersi questa cerimonia. Faccio fatica a pensarlo”.
Oggi Giulia Cecchettin sarà finalmente dottoressa. La cerimonia di conferimento della laurea sarà celebrata nella mattinata di oggi all'Università di Padova. Un traguardo dal grande valore simbolico per la giovane 22enne, la cui vita è stata stroncata dal fidanzato Filippo Turetta a soli cinque giorni dalla laurea in Ingegneria Biomedica.
Dei due fidanzati si erano perse le tracce lo scorso 11 novembre dopo una serata trascorsa assieme. Ne era nata una lunga 'caccia' ai due ragazzi, visto che fin da subito si era esclusa l'ipotesi di un allontanamento spontaneo. Ricerche a tappeto con ogni tipo di mezzo e tecnologia che si sono drammaticamente interrotte sabato 18 novembre, una settimana esatta dall'inizio delle ricerche, quando il corpo senza vita della giovane è stato ritrovato nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone.