Mercoledì 17 Luglio 2024
GIAMPAOLO PIOLI
Esteri

L’asse Russia-Cina. Putin vola dall’amico Xi. I piani per fermare gli Usa

Decimo anniversario della nuova via della Seta, il meeting a Pechino. Tra i capi di Stato e premier l’unico rappresentante della Ue è Orban

L’asse Russia-Cina. Putin vola dall’amico Xi. I piani per fermare gli Usa

L’asse Russia-Cina. Putin vola dall’amico Xi. I piani per fermare gli Usa

Joe Biden si prepara alla sua missione impossibile in Medio Oriente. E in una stupenda giornata di sole, sorridente e senza la paura di essere consegnato alla Corte Internazionale di Giustizia perché la Cina non ne fa parte, baldanzoso e dondolante Vladmir Putin viene ricevuto con tutti gli onori dal presidente Xi Jinping, che per due giorni ha spostato tre quarti del mondo ai piedi della Grande muraglia.

Con gli echi dei bombardamenti sulla striscia di Gaza e in Ucraina si apre la nuova edizione della Belt and road forum for international cooperation che segna i dieci anni dell’ambiziosa visione di Xi, quella che in Italia chiamiamo la nuova Via della Seta, deciso a mettere la Cina praticamente alla guida di una macchina globale basata sulla cooperazione fra Paesi diversissimi tra loro e non sempre interessati a seguire l’egemonia americana.

Per Putin l’abbraccio di Xi (e la stretta di mano con Viktor Orban, unico rappresentante di rilievo della Ue), è la legittimazione del patto russo-cinese destinato a funzionare come ancora di salvataggio anche nella guerra in Ucraina. Le relazioni russe con molti Paesi europei si sono "mantenute e sviluppate" a dispetto delle sanzioni e "uno di questi è l’Ungheria", ha detto lo Zar.

Per Xi il forum è il riconoscimento che Pechino è il vero rivale economico e commerciale degli Usa e potrebbe anche esserlo sul piano militare. Da 10 anni il governo cinese è lanciato in una straordinaria e costosa campagna in Africa e Asia, offrendo a Paesi in via di sviluppo allettanti e vincolanti progetti chiavi in mano, ai quali anche l’Italia aveva aderito, per poi annunciare col governo Meloni che dalla primavera 2024 non rinnoverà più il memorandum sottoscritto dai governi precedenti. Ma non per questo si rinuncerà a uno strategico rapporto economico col Dragone.

Dietro grandi reti ferroviarie, nuovi porti, migliaia di chilometri di autostrade, la Cina celebra una sorta di nuovo ordine mondiale alternativo basato sulla sostenibilità e il multipolarismo, con il quale l’Occidente e l’America in testa sono tenuti a competere. E se Amazon di Bezos propaganda consegne di prodotti di ogni genere entro le 24 ore, la Pechino di Xi è già in grado di farlo in meno di 50 minuti.

La filosofia di Xi in questo decennio di crisi immobiliari, misteri politici, purghe silenziose e sparizioni improvvise, è stata di aver ricreato le stesse condizioni di crescita digitale in tutte le grandi città della Cina. Dieci anni dopo, le iscrizioni alla Belt and road non solo restano aperte e in crescita, ma l’interesse si sta espandendo ad Asia, Africa e anche America Latina.

Ma è la presenza politica a Pechino di dozzine di capi di Stato e di governo quella che Xi analizza e apprezza, in questa nuova divisione del mondo basata sullo sviluppo, mentre si pone come mediatore sia fra Israele e Palestina che sulla ancora più profonda trincea ucraina.

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