Lampedusa, 14 settembre 2023 – Un ammasso di corpi, stipati come formiche nelle strutture di accoglienza. Mai tanti come ora, una folla di migranti, arrivati con i barchini e approdati a Lampedusa. L’isola, come una spugna, assorbe da giorni migliaia di disperati partiti dalle coste della Tunisia e dalla Libia dopo l’alluvione che si è mangiata Derna. Settemila presenze nell’hotspot, 10 volte il numero di ospiti per cui è attrezzato.
Ammassati
“Non c’è neppure lo spazio per cadere a terra", grida uno dei dannati stipato come una sardina. Dalla mezzanotte di mercoledì il bilancio diventa tremendo: 1.627 migranti arrivati in 37 approdi che vanno ad aggiungersi alle 5.112 persone giunte in 110 sbarchi nelle 24 ore di martedì. Numeri record che polverizzano i picchi del passato. "Un flusso inarrestabile", spiegano i soccorritori impegnati in un vero e proprio tour de force con decine di carrette del mare intercettate nelle acque antistanti l’isola. Soccorritori e forze dell’ordine sono allo stremo, mentre vengono segnalati altri barchini nel canale di Sicilia, approderanno nella notte.
Il parroco di Lampedusa
Una situazione che il parroco di Lampedusa, don Carmelo Rizzo, definisce "apocalittica, tragica, drammatica", mentre cresce la tensione dopo la protesta dei migranti per le condizioni igieniche in cui si trovano (per un giorno intero non è stata ritirata la spazzatura e l’acqua scarseggia) e dopo che la notte scorsa si è consumata una tragedia: un neonato di 5 mesi è morto dopo essere caduto in acqua – alle 4.18 – prima dei soccorsi. Un decesso che acuisce il nervosismo: sul molo Favarolo si registrano momenti di tensione con le forze dell’ordine per le lunghe attese prima del trasferimento nelle strutture di accoglienza. Qualche carica di alleggerimento, niente di serio, ma la situazione resta esplosiva.
La Croce rossa
“Stiamo continuando con grande sforzo a garantire i servizi di base alle persone. Cerchiamo di dare priorità alle famiglie, bambini e minori. La macchina dei trasferimenti è fondamentale, potremmo arrivare a 1500, anche duemila", dice Francesca Basile, responsabile Migrazioni della Croce Rossa Italiana. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, lavora ad alleggerire la pressione, ma ci vorrà tempo per riportare la normalità, per tornare sotto le mille unità. Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, invece ha fretta: "Urgono soccorsi da parte del governo, che portino aiuto a un contesto che rischia di diventare esplosivo. Abbiamo chiesto di avere permanentemente due navi in rada".
Germania e Francia chiudono le frontiere
La polemica politica in Europa tiene banco e getta altra benzina sul fuoco. Fa molto discutere la decisione di Germania e Francia di bloccare l’accoglienza di migranti dall’Italia e chiudere i confini. La Germania, in particolare, sospende la procedura di selezione dei migranti in arrivo dall’Italia, ovvero il "meccanismo di solidarietà" volontario attraverso cui alleggerire la pressione sui Paesi di primo approdo.
Meloni: “Fermarli prima che arrivino”
Per la premier Giorgia Meloni l’unico modo per risolvere il problema dei migranti è "fermarli prima che arrivino. Si aspettava la mossa della Germania? "In parte sì. Abbiamo comunicato ai nostri partner europei che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti dublinanti, gli irregolari che arrivano e poi passano nelle altre nazioni mentre loro non ci davano una mano a difendere i confini esterni. Ma la questione dei ricollocamenti è inutile, pochissimi ricollocati in questi mesi… è un po’ una coperta di Linus, l’unico modo di risolverla per tutti è fermarli prima che arrivino in Italia".
Le polemiche
Duro il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini: "Ho dei dubbi che questa Europa possa aiutare l’Italia: ci stanno lasciando totalmente soli nella difesa dei nostri confini. Dobbiamo organizzarci, tornare a dei decreti sicurezza che siano ancora più rigorosi". Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani "si accelerino i tempi di attuazione degli accordi con i Paesi di origine e di transito. L’immigrazione è un problema europeo. Decisa l’opposizione. "È chiaro il totale fallimento della destra su un tema sul quale ha coltivato il più becero populismo", dice la deputata Pd, Giovanna Iacono. Tutti guardano a Bruxelles, ma la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione delude e non offre novità né soluzioni. La leader Ue sollecita il Parlamento di Strasburgo a trovare l’accordo con il Consiglio sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo che introduca "un nuovo equilibrio" tra "protezione dei confini e delle persone", tra "sovranità e solidarietà" e tra "sicurezza e umanità".