Lampedusa, 16 settembre 2023 – Le contrazioni tra le onde del mar Mediterraneo, il parto tra le braccia dei ‘compagni’ di viaggio. Un bimbo è nato a bordo di una delle ‘carrette’, in navigazione verso il molo Favarolo di Lampedusa, dove subito dopo ha perso la vita tragicamente senza poter essere soccorso. La tragedia si inserisce in un quadro drammatico di centinaia di sbarchi in pochi giorni e migliaia di persone sotto il sole cocente sul molo dell’isola, stipate nell’hub di prima accoglienza oppure in attesa di trasferimento.
La corda questa mattina si è spezzata ed è scoppiata la protesta di un centinaio di cittadini con il vicesindaco Attilio Lucia in testa. Il casus belli? L’esercito sta montando proprio in queste ore quella che a prima vista potrebbe sembrare una “tendopoli”. Ma è arrivata subito la smentita da parte della questura di Agrigento: "Le tende - ha chiarito - serviranno per accogliere e alloggiare le forze dell'ordine in questi momenti eccezionali che richiedono la presenza di molti operatori”.
Un nuovo hotspot, invece, “è già in via di costruzione a Porto Empedocle - ha spiegato - perché non solo non si può caricare ulteriormente Lampedusa, ma anche perché per noi operatori la gestione a Lampedusa, per poi portare i migranti a Porto Empedocle, risulta molto più complessa".
I nuovi sbarchi
Proseguono gli sbarchi a Lampedusa, dove sono arrivati nelle ultime ore altri 121 migranti soccorsi dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Sul barchino dove si è consumato il dramma del bimbo morto viaggiavano circa 40 migranti, tra cui la mamma del neonato. I naufraghi sono stati messi in salvo dalla motovedetta della Capitaneria di Porto e la salma del piccolo è stata sbarcata sull’isola. In corso gli accertamenti sulla tragedia.
Non è un caso isolato: tre giorni fa un altro bambino, di soli 5 mesi, ha perso la vita in mare a poca distanza dalla salvezza, il molo di Favarolo. All'hotspot di contrada Imbriacola si trovano circa 2.800 persone. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, nelle prossime ore la polizia inizierà a scortare un nuovo gruppo di migranti al porto che verranno imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle.
Una seconda Lesbo?
L'Esercito sta montando una tendopoli a Lampedusa e i cittadini protestano davanti al Comune. E' in corso una protesta pacifica di un gruppo di lampedusani che temono che la tendopoli, creata vicino alla ex base Loran, possa diventare "a tempo indefinito". "Si vogliono prendere l'isola"; gridano al microfono alcuni cittadini. "In questo momento non c'è alcuna intenzione di destinare queste tensostrutture a null'altro che a situazioni logistiche", spiegano dalla Questura di Agrigento. "Ribadiamo - sottolinea il Comune di Lampedusa - la ferma contrarietà dell'amministrazione e dei cittadini tutti all'ipotesi ventilata mesi addietro dal commissario per l'immigrazione di realizzare una ulteriore struttura per il trattenimento dei migranti sul nostro territorio, come anche eventuali soluzioni provvisorie quali le tendopoli. Da anni Lampedusa ha dato lezioni di umanità al mondo intero, ma certamente l'isola non può essere trasformata in carcere a cielo aperto".
Cosi' anche l'ex sindaco Totò Martello: "Il governo Meloni non trasformi Lampedusa in una tendopoli, pensi piuttosto a ripristinare la macchina dell'accoglienza che ha volutamente smantellato e a tutelare i diritti dei migranti così come le legittime esigenze della cittadinanza locale che vive principalmente di turismo".
Invece di intensificare la presenza di navi per i trasferimenti "sta pensando di fare installare tende e strutture provvisorie. Il passo successivo, ci vuole poco a capirlo, sarebbe la realizzazione del mega-centro di accoglienza che nei piani della Meloni e della destra dovrebbe ospitare fino a 5 mila persone, cioè quasi quanti sono i cittadini residenti". Tutto questo per Martello significherebbe "soffocare l'economia e il futuro di Lampedusa e trasformare l'isola in una 'seconda Lesbo' dove confinare in modo continuativo migliaia di persone negando loro la garanzia del rispetto dei diritti umani"