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"Voglio vivere il sogno con i miei tempi". Al suo posto andrà il secondo classificato Lucio Corsi
C’è chi dice no. Pure all’Eurovision. Una settimana dopo aver vinto il suo primo Sanremo sotto una pioggia di coriandoli, Olly ha realizzato che c’è qualcosa che non va, come dice il vate di Zocca, sotto il cielo di quella popolarità piovutagli sulle spalle nella magica notte dell’Ariston. Troppa smania di arrivare, troppa ansia, troppa frenesia, e così ieri, con un post su Instagram, il cantautore genovese ha annunciato che non salirà sul treno per Basilea, lasciando il compito di rappresentare l’Italia davanti alle telecamere dell’Eurovision Song Contest al secondo classificato Lucio Corsi.
Mentre buona parte dei colleghi in gara quest’anno al Festival, infatti, prosegue la sua corsa verso stadi e palasport, faticando parecchio in alcuni casi a riempirli, Olly-Federico scopre con la spregiudicatezza dei suoi 23 anni che piccolo è bello. E lo fa tirando fuori fragilità figlie del buon senso e del desiderio di marcare il passo senza farsi ossessionare dai tempi di un mondo che va di fretta come quello della musica, dove oggi ci sei e domani chissà. Un mondo dove le esperienze di Sangiovanni o Angelina Mango ricordano che è facile scottarsi se non si è adeguatamente strutturati andando incontro a tempi cupi da curare sulla poltrona dell’analista. "Sono giorni che mi interrogo e chiedo pareri a tutti, la risposta è sempre la stessa: ‘alla fine devi fare quello che ti senti’, perché tutti sanno quanto conti per me essere me stesso, sempre", ha scritto ieri Federico “Olly” Olivieri sulla sua pagina Instagram, col pensiero anche al tour nei locali in programma proprio a maggio (che l’agenzia organizzatrice, tuttavia, assicura non avrebbe avuto problemi a riprogrammare).
"Ecco io non credo che voi sareste tristi se spostassi dei concerti per Eurovision, ma io credo fermamente di avere bisogno di connettermi con tutto quello che mi sta accadendo, prima di guardare ancora più in là, di continuare con la mia amata gavetta live di cui parlo sempre con infinito orgoglio. Ho deciso dunque di rinunciare all’opportunità di partecipare all’Eurovision Song Contest, con la consapevolezza che sia una di quelle cose che ti capitano forse una sola volta nella vita. Ringrazio chi mi ha votato e mi ha dato la possibilità di avere questo privilegio: spero di vedervi presto a un mio concerto per ricambiare tutto l’amore che sto ricevendo in questi giorni". Tutto con un revers sentimentale. "Per me questa decisione è il mio modo di ascoltare me stesso e forse anche il mio contorto modo di dirvi grazie. Qualcuno dirà che sto rinunciando a un sogno, ecco io credo di aver solo scelto di viverlo con i miei tempi".
Non è la prima volta che il vincitore di Sanremo fa un passo indietro davanti all’impegno eurovisivo, basta ricordare gli Stadio di Un giorno mi dirai, che nove anni fa lasciarono il posto alla Francesca Michielin di Nessun grado di separazione. A Lucio Corsi non resta che far buon viso alla fortuna e prepararsi alla sfida che il 17 maggio l’attende St. Jakobshalle di Basilea. "Ho sempre inseguito le chitarre in fuga dalle custodie, i pianoforti scappati dalle case, le armoniche soffiate dal vento, rincorrerò gli strumenti anche stavolta" ha scritto sui social il cantautore maremmano. "Grazie a tutti, sono molto felice".