Le urla e i pugni sulle bare di chi non si rassegna al distacco squarciano il silenzio di un funerale all’insegna della commozione: Scampia saluta i suoi morti, Roberto, Margherita e Patrizia, ingoiati una settimana fa dal crollo del ballatoio della Vela Celeste. E non c’è spazio per le polemiche, non nel giorno del dolore, sebbene lo sguardo non possa fare a meno di cadere sulla piazza e sui suoi vuoti. Tante, troppe, le sedie rimaste libere in uno spazio allestito per ospitare circa 2mila persone a sedere e che ne vede poche centinaia, considerando anche quelle in piedi ai lati della piazza, tutte a caccia di scampoli di ombra. "Solo colpa del caldo – spiegheranno dal Comitato Vele di Scampia – per far sentire la nostra voce c’è la manifestazione domani (oggi, ndr)". Sulla stessa linea gli sfollati che hanno trovato riparo nei locali della vicina università.
CronacaL’addio alle tre vittime del crollo di Scampia. Urla, malori e sedie vuote per protesta