di Manuela Marziani
VOGHERA (Pavia)
Avrebbe compiuto un anno alla fine del mese, ma su quella prima candelina il piccolo non soffierà mai. Ieri mattina è stato strangolato dalla sua mamma. La tragedia si è consumata quando la donna di 44 anni era da sola in casa. Il marito Maurizio Baiardi, autista per una ditta, era uscito per andare al lavoro e la mamma della donna che la aiutava nelle faccende domestiche non era ancora arrivata. In quel lasso di tempo in Elisa Roveda deve essere accaduto l’irreparabile. Quando la nonna del piccolo Luca è arrivata nell’appartamento della figlia in strada Mezzana, ha trovato la donna distesa sul letto in evidente stato confusionale con accanto il figlio privo di sensi. Subito ha allertato il 118 che è intervenuto e, dopo i primi tentativi di rianimazione, quando ha constatato il decesso del piccolo, ha chiamato i carabinieri. Ai militari arrivati nella palazzina Elisa ha raccontato d’aver ucciso il figlio.
Un bambino molto desiderato, che la coppia sposata dal 2017 e convivente già da prima, ha cercato di avere per cinque anni. Ora il desiderio si era avverato: era lì in carne e ossa, ma la mamma da qualche tempo si era persa. "Da un mese, un mese e mezzo non stava bene – ha detto il padre della donna, Marco Roveda –. Parlano di depressione post partum. Quando venivo a trovarla io era sempre allegra. Aveva ripreso a lavorare poi non riusciva, aveva paura a stare in casa, a guidare l’auto. Il figlio però non lo doveva toccare. E mio genero, se doveva andare al lavoro, doveva chiamare me. Non era il caso di lasciarla sola. Mi aveva detto che bisognava stare vicino a mia figlia e portarla dai medici, ero disposto a farlo". Il nonno ha incontrato 15 giorni fa la figlia con l’ex moglie e il nipotino e la vita sembrava normale. Anche i due coniugi erano felici per essere riusciti finalmente ad allargare la famiglia.
Ora invece la mamma del piccolo, in stato di choc, è stata ricoverata nel reparto di psichiatria del Policlinico San Matteo di Pavia, dove attualmente si trova piantonata dopo essere stata dichiarata in stato di arresto per l’omicidio. Sono attualmente in corso le indagini volte a far luce sull’esatta dinamica dei fatti, come sulle condizioni psicofisiche della donna. A lavorarci i carabinieri della Compagnia di Voghera, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pavia. "Rimaniamo attoniti di fronte a un bimbo strappato alla vita da un gesto terribile – ha detto la sindaca di Voghera Paola Garlaschelli –. Attendiamo di sapere di più dalle forze dell’ordine sulla tragedia che questa mattina ha sconvolto la nostra città. Per ora un pensiero di dolore enorme e di vicinanza alla famiglia". Originaria di Romagnese, da molti anni la famiglia Roveda si era trasferita a Voghera e viveva nel quartiere dove era stimata da tutti.