Giovedì 18 Aprile 2024

La Svezia bandisce Huawei e Zte Tecnologia cinese esclusa dal 5G

Le società Ericsson e Nokia potrebbero avvantaggiarsi dello stop di Stoccolma per motivi di sicurezza

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Si rafforza il fronte contrario alla presenza delle infrastrutture di rete 5G di Huawei e Zte in Europa: a bandire le due società questa volta è la Svezia, in vista dell’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G prevista per il mese prossimo. Una delle condizioni che gli operatori dovranno rispettare per vincere la gara riguarda il divieto di utilizzare prodotti di rete forniti da Huawei e Zte.

A partire dal primo gennaio 2025, dunque, Stoccolma ha detto stop alle tecnologie cinesi, con una decisione che è arrivata dall’Autorità per le poste e telecomunicazioni svedese (Pts) che ha vietato ad alcuni operatori – che stanno facendo richiesta di accedere alle nuove reti – di utilizzare materiali e tecnologie made in China. I quattro operatori sono Hi3G Access, Net4Mobility, Telia Sweden e Teracom, una partnership tra l’azienda di telecomunicazioni svedese Tele 2 e la norvegese Telenor. La prima asta per aggiudicarsi le frequenze è prevista il 10 novembre e le forze armate e i servizi di sicurezza svedesi sono stati consultati "per garantire che l’uso di equipaggiamenti radio su queste frequenza non comprometta la sicurezza della Svezia".

In base al provvedimento, i prodotti Huawei e Zte dovranno essere eliminati e sostituiti al più tardi entro il 1 gennaio 2025. La decisione avvantaggia le aziende europee, ma soprattutto quelle locali; senza andare troppo oltre i confini azionali Ericsson (che ha sede in Svezia) avrà più margini di manovra, ma anche Nokia potrebbe approfittare della situazione. Oltre alla Svezia, di recente hanno detto no alla tecnologia cinese anche la Gran Bretagna e la Francia e Tim ha deciso di rinunciare al contributo di Huawei sia in Italia sia in Brasile.

Elena G. Polidori