Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

La strage degli anziani. Un’onda di fango di 2 metri,. Giovanna sepolta nella Rsa: "Pochi minuti e la salvavamo"

La tragedia della 83enne a Rosignano durante il trasferimento dei ventidue ospiti della struttura. Il presidente della Pubblica Assistenza in lacrime: "Era nell’ultima stanza, stavamo arrivando".

La strage degli anziani. Un’onda di fango di 2 metri,. Giovanna sepolta nella Rsa: "Pochi minuti e la salvavamo"

ROSIGNANO (Livorno)

Un’onda improvvisa d’acqua, fango e detriti "alta un metro e mezzo" ha invaso e allagato il piano terra della Rsa Il Molino di Rosignano, in provincia di Livorno, giovedì sera, mettendo a repentaglio la vita dei 21 pazienti "non autosufficienti". Anziani in cura presso la struttura, gestita dalla cooperativa Cometa di Livorno, a due passi dal torrente Sanguigna. Tutti gli anziani sono stati tratti in salvo dalle squadre dei soccorritori e vigili del fuoco intervenuti sul posto, tranne una. Giovanna Innocenti, 83enne residente a Livorno, non ce l’ha fatta, poiché rimasta intrappolata nell’ultima stanza, al piano terra dell’edificio. La causa del decesso resta da appurare: malore o annegamento, le due piste. Per questo, il corpo è attualmente sotto la custodia dell’autorità giudiziaria.

I pazienti soccorsi sono stati poi provvisoriamente ricollocati in strutture della provincia, tra strutture residenziali e ospedali di Piombino e Cecina. Proprio in quest’ultimo, il decesso ieri mattina di una seconda donna che era stata soccorsa poche ore prima, "per cause non legate all’evento" però, fanno sapere i sanitari. Quella della signora Giovanna è "una morte che proprio non va giù, per una manciata di minuti", fa sapere il presidente della Pubblica Assistenza di Rosignano, provato nella voce e nello spirito, dopo una nottata passata in bianco assieme ai volontari. "In vent’anni d’esperienza, mai vista una cosa del genere, abbiamo avuto paura di non farcela", racconta uno dei soccorritori in servizio che preferisce restare anonimo, ancora visibilmente scosso. Il bilancio delle vittime poteva essere ben peggiore, se non fosse stato per la "linea vita improvvisata" dai soccorritori con "una corda da scala a scala", con tanto di toboga per l’estrazione, dato che, di colpo, sono stati presi alla sprovvista dall’onda torrenziale che si è abbattuta sulla Rsa, facendo saltare l’impianto elettrico della struttura, quando fino a qualche istante prima, "l’acqua arrivava di poco sopra le caviglie", riferiscono i volontari.

Francesco Ingardia