Martedì 5 Novembre 2024

La storia: "Tre like da Amy e gli investimenti. Ero in trappola"

Gerardino De Meo, ex generale e volontario di Acta: "Il raggiro mi è costato i risparmi di una vita".

La storia: "Tre like da  Amy e gli investimenti. Ero in trappola"

La storia: "Tre like da Amy e gli investimenti. Ero in trappola"

Roma, 6 novembre 2023 – Un raggiro partito da tre like ricevuti su un social network è costato a Gerardino De Meo – generale dell’esercito in pensione ed ex comandante del bunker antiatomico più grande d’Italia – ben 230mila euro. De Meo, che risiede a Verona, è attualmente uno dei volontari più attivi del movimento Acta. "Ho deciso di rendere pubblica la mia storia per mettere in guardia altre potenziali vittime e dare voce a tante che non possono rivelarsi".

Generale cosa è accaduto?

"I ‘mi piace’ rilasciati da una certa Amy Huang sul mio account Facebook mi avevano incuriosito. Il profilo riportava che era cinese ma residente a Karlsruhe, in Germania. Ho amici e parenti in quella zona e – pensando di averla incontrata in uno dei miei viaggi – le chiesi se ci fossimo già conosciuti. Mi rispose di no e fu così che cominciammo a chattare".

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Cosa le scriveva?

"Di avere 30 anni e di essersi laureata in economia in Cina, con un master a Boston. Scriveva di essere nata lo stesso giorno di mia figlia. Pensai a un segno del destino. L’amicizia virtuale coincise inoltre con l’inizio degli Europei in Gran Bretagna. L’euforia della vincita degli Azzurri contribuì a farmi abbassare la guardia. “Amy” non era tifosa, ma gioiva con me alle vittorie dell’Italia".

I suoi familiari erano al corrente?

"Raccontai tutto subito a mia moglie e lei non ci vide nulla di strano. “Amy“ ci invitò per il Capodanno cinese. E noi fantasticavamo su questo viaggio".

Non vi siete mai sentiti al telefono o in videochiamata?

"No. Si è sempre negata adducendo motivazioni, che sembravano plausibili".

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Arriviamo alla truffa.

"Dopo qualche mese Amy mi accennò a un particolare investimento scoperto grazie al master fatto negli Usa. Vedevo ormai in lei mia figlia, di cui soffrivo l’assenza. Ero diventato dipendente, avevo perso lucidità. Mi propose di investire mille euro, inviando il denaro in criptovaluta a una piattaforma, dove sarebbe aumentato grazie a bonus di benvenuto e a una sorta di trading. Subito mi arrivarono degli interessi e sull’onda dell’entusiasmo – spinto dai “suggerimenti“ di Amy – cominciai a investire sempre di più".

E poi?

"Al momento di ritirare il capitale e gli interessi, il customer service della piattaforma mi comunicò che avrei dovuto pagare 42mila dollari di tasse. Avevo versato 230mila euro, non avevo più soldi. Amy cominciò allora a minacciarmi sostenendo di volere indietro una certa somma che aveva finto di prestarmi per facilitarmi l’investimento. A quel punto realizzai tutto. Ero devastato, avevo buttato via in pochi mesi, 40 anni di carriera e i risparmi di una vita".

Cosa fece?

"Contattai Acta. I volontari mi aiutarono a inquadrare il fenomeno da un altro punto di vista. Noi vittime saremmo stati anche superficiali a cadere in queste trappole, ma i truffatori stanno alzando sempre più l’asticella. Come dimostra il numero crescente di professionisti in carriera che contattano il Movimento dopo essere caduti nelle grinfie dei malviventi".

Come proteggersi ?

"I truffatori “cuciono“ la truffa su misura della vittima, ma se la conosci la eviti. Acta è in prima linea per prevenire il fenomeno attraverso una massiccia campagna di informazione, che resta il principale antidoto".

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