di Rosalba Carbutti
"Nelle cariche importanti assumo solo donne ’anta’ che hanno già fatto figli perché non possono mancare per due anni". A parlare non è un imprenditore maschilista, ma una donna, di successo, al vertice di una casa di moda: la stilista bolognese Elisabetta Franchi. Una storia da ’self made woman’: due figli, gestisce un’azienda da trecento dipendenti alle porte di Bologna, creata ’mattone dopo mattone’, ricorda sempre nelle interviste, "perché io ho umili origini, vendevo abiti al mercato". Una donna forte, sicura ma che invece di favorire donne come lei, ammette (a un convegno a Milano organizzato da ’Il Foglio’ e Pwc Italia sul lavoro femminile nella moda) di circondarsi nei ruoli chiave "di uomini".
Il motivo lo spiega con assoluta normalità: "Sono un’imprenditrice che investe tempo, energia, denaro. Se ti viene a mancare una figura importante è un problema. Per il resto, nella mia azienda ci sono tante donne. Donne che, però, hanno già fatto vari giri di boa: figli, matrimonio, separazione, così possono lavorare al mio fianco ’H24’".
Insomma, donne sì, ma solo se ultra quarantenni. E dire che Franchi, nominata Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica l’anno scorso, ripeteva come un mantra la sua "lotta al sessismo e alla necessità delle donne di non auto-ghettizzarsi, di osare, di non limitarsi nella carriera". Eppure al convegno ha inneggiato alla donna ’angelo del focolare’, che ha "un dovere, un dovere che è nel nostro Dna. I figli li facciamo noi. E il camino in casa lo accendiamo noi, è una grande responsabilità". Un intervento che, tra l’altro, la stilista (che ha quasi 3 milioni di follower su Instagram) ha postato sui social con una postilla: "La moda non è solo lustrini e paillettes, è un mondo fatto di sacrifici e rinunce". Come – ha raccontato – "andare a lavorare subito dopo aver partorito con ancora i punti del cesareo che mi facevano male...".
Le sue parole comunque hanno scatenato una bufera social con tante donne imbestialite, tra amara ironia ("Benvenuta collezione Medioevo 2022") e grande imbarazzo ("le donne maschiliste sono peggio degli uomini maschilisti") e una sequela di "vergogna", "schiavista" e via così. C’è, però, una minoranza di donne (e di uomini), soprattutto tra i milioni di follower della stilista su Instagram, che la difende: "Ha detto l’amara verità, è un’imprenditrice, non una onlus".
Insomma, la bagarre è partita. Ma Elisabetta Franchi (che già era stata criticata giorni fa per una foto di una donna con l’ombrellino del team Gresini al MotoGp e un commento: ’Voi grandi uomini senza l’aiuto di noi piccole donne che cosa sareste’) pare non preoccuparsene: "Ho semplicemente fotografato la realtà. Mi hanno chiesto perché nella moda non ci sono donne ai piani alti e ho risposto. Non è colpa mia, lo Stato è assente. E le donne che vogliono anche una famiglia devono fare delle scelte. Per queste parole vengo strumentalizzata? Io rispondo che in azienda ho l’80% di donne, il 75% giovani impiegate e il 5% dirigenti e manager".