Roma, 11 aprile 2023 – Adesso dicono che è in fuga, che ha lasciato Trevignano Romano dopo aver fatto prelevare dal marito un’ingente somma di denaro e poi sarebbe partita alla volta della Romania, dove risiede la sorella, ma di fatto di Gisella Cardia, 53 anni, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, da Patti in provincia di Siracusa, ex imprenditrice bancarottiera e ora "veggente" della Madonna che piange sangue (forse di maiale) sulla collina più bella (e più protetta) della piccola cittadina alle porte di Roma, da giorni si sono perse le tracce.
Lo scorso 3 aprile, davanti a un numero di fedeli meno numeroso dei molti curiosi accorsi a Trevignano, in seguito al clamore di una vicenda lunga 7 anni e che ora sta conoscendo il punto mediatico più alto, la "veggente" ha ricevuto un nuovo, criptico messaggio della Vergine nel quale la Madonna ha comunicato che è arrivato "il momento e il tempo della scelta, vi chiedo da Madre Addolorata: scegliete Dio. Figli, i figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia".
Una nuova apparizione che, tuttavia, è stata segnata da rivelazioni precedenti che hanno messo la Scarpulla ancor più sotto la lente non solo delle autorità ecclesiastiche, con la Curia di Civita Castellata che ha aperto un’inchiesta, ma anche delle autorità locali (il Comune di Trevignano Romano, l’Ente Parco di Bracciano e Martignano) e della procura di Civitavecchia, già interessata dai molteplici abusi ambientali che la stessa Scarpulla ha compiuto per mettere le fondamenta di quella che, nelle sue intenzioni, dovrà diventare la Basilica della Madonna della Collina di Trevignano. Un luogo dove, tuttavia, non sarebbe possibile neppure tagliare l’erba in virtù dei vincoli ambientali del Parco, ma dove la "veggente", con la sua associazione ’Madonna di Trevignano Romano ets’, ha messo moquette verde a terra al posto dell’erba, ha costruito recinzioni elettrosaldate, ha posizionato 61 panche inchiodandole al terreno, ha messo 20 lampioni ad energia solare con annessa batteria, ha costruito un parcheggio e - in ultimo - un capanno 4x4 dove raccoglie sedie ed altro necessarie alle funzioni. Concludono gli abusi; una teca con una Madonna enorme, copia di quella lacrimante che lei ha comprato a Medjugorje, altari ed inginocchiatoi in finto marmo, un presepe con statue ad altezza naturale.
Il tutto dove i suoi ‘vicini’ di terreno non possono neppure costruire un pollaio per evitare multe salatissime (fino a 37 mila euro). Ma lei è la "veggente". E forte di importanti appoggi da parte di fedeli in posti chiave delle Amministrazioni e di cospicue donazioni che molti, a Trevignano, le hanno fatto in cambio di intercessioni con la Vergine (cifre anche oltre i 150 mila euro, salvo poi pentirsene, ma senza fare adeguata denuncia per non incorrere in ritorsioni, ndr), la Scarpulla adesso punta ad ottenere il permesso per costruire il primo, piccolo edificio della sua chiesa, senza che i tentativi di fermarla - anche giudiziari - ne scalfiscano minimamente la tenacia.
La popolazione di Trevignano Romano mal sopporta la presenza della Scarpulla le cui rivelazioni circa la "moltiplicazione delle pizze, degli gnocchi e dei conigli a tavola da parte della Madonna", ma anche la sua "gravidanza ad opera dello Spirito Santo" hanno offeso soprattutto la folta comunità cattolica residente, ma anche i laici che si sono costituiti in un comitato spontaneo, promettendo battaglia sugli abusi ambientali. Una pressione che, tuttavia, non scalfisce la "veggente"; si dice che il prossimo 3 maggio sarà sempre lì, sulla collina, ad attendere il nuovo segnale della Madonna che piange sangue - anche se ieri si è sparsa la voce che l’avrebbe seguita nella fuga anche una sua fedelissima. Insomma, un po’ come Franco Califano, anche Scarpulla "non esclude il ritorno".