NEL 1765 PARINI, nell’ode «L’innesto del vaiuolo», plaudeva al diffondersi del progresso che portava la scienza a guarire i suoi milanesi da un antico flagello come il vaiolo. La poesia stessa, uscendo dalle fughe dell’Arcadia, si faceva carico di una missione educativa, nel secolo dei Lumi. Ma la luce della ragione va sempre custodita, dato che la coscienza collettiva tende a farsi incantare da paure e pregiudizi solo in sonno, mai del tutto spenti nel nostro immaginario. Il generoso poeta lombardo mi è tornato in mente in queste ultime settimane di polemica antistorica contro l’opportunità di vaccinarsi, emersa in tanti contesti che richiamano l’ignoranza di quasi tre secoli fa. E ben venga allora la decisione del nostro ministro della Salute di emanare un decreto che torni a rendere obbligatoria la vaccinazione per tutte le malattie per cui già lo era fino al 1999. Un buon governo deve avere a cuore anche la sua funzione di custode della consapevolezza e della coscienza in ambiti così delicati come la salute, senza tema alcuna di farsi statalista. Nello stato democratico la libertà degli individui deve armonizzarsi con quella della collettività. NON POSSIAMO permettere che la libertà dei singoli venga interpretata al suo estremo come possibilità del contagio. Se ciò avvenisse vorrebbe dire che «il sonno della ragione genera mostri», per citare Goya, a commento di una sua memorabile opera. Mi domando da quale mentalità emerga il malvezzo di tanti genitori che li fa sottrarre i bambini alla vaccinazione. E temo che sia espressione distorta della stessa tendenza iperprotettiva nell’interpretare la funzione genitoriale, che li porta, al contrario dei genitori di un tempo, a prendere le difese dei figli sempre e comunque contro i docenti, scambiando l’ educazione per cieca protezione, incurante del contesto e della storia, fino a farla regredire a mali antichi.
CronacaLa salute va custodita