Giovedì 19 Dicembre 2024
ANNA GIORGI
Cronaca

La Russa junior indagato: droghe, lividi, misteri. Tutti i punti da chiarire. Il ruolo dell’amico deejay

La 22enne positiva a cocaina, cannabis e forse droga dello stupro. Domani sarà sentita in procura. Accertamenti sulle telecamere del locale.

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Milano, 9 luglio 2023 – La serata all’Apophis club, uno dei più esclusivi circoli della città, a pochi passi dal Duomo, frequentato dai rampolli della Milano che conta, qualche drink di troppo e la notte passata nella casa dell’ex compagno di liceo che la violenta, presumibilmente insieme ad un amico, un dj che sarà identificato in queste ore. Tutto, nel racconto della vittima, una ragazza milanese di 22 anni, succede il 18 maggio scorso nella camera da letto di Leonardo Apache La Russa, un anno meno di lei, figlio del presidente del Senato, Ignazio. La ragazza sarà sentita non prima di domani, stando a quanto conferma la procura.

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Una indagine delicata, spiegano l’aggiunto Letizia Mannella, che è solo alle battute iniziali: prima di sentire la vittima e l’autore o gli autori dello stupro se fossero due, serve tempo per mettere insieme i tasselli di una storia che ha ancora molti “buchi“.

Di certo, fino ad ora, c’è che la 22enne è risultata positiva alla cocaina che lei stessa ha ammesso di avere assunto prima di recarsi nel club; positiva anche alla cannabis, che ugualmente ha ammesso di avere assunto; nel sangue è stata rilevata la presenza di benzodiazepine, un principio attivo che è contenuto non soltanto nella droga dello stupro, ma anche negli ansiolitici che la giovane, davanti agli investigatori, ha ammesso usare frequententemente.

C’è poi una relazione dei medici della Mangiagalli che hanno visitato la giovane a circa 24 ore dal denunciato stupro quando, svegliatasi nuda e confusa nel letto di Leonardo Apache, ha deciso di ricorrere alle cure del servizio Svs che ha rilevato ecchimosi al collo, una ferita alla coscia e positività alle droghe.

A questi elementi vanno aggiunti gli esiti degli accertamenti cosiddetti “tecnici“, ancora in corso: cosa restituiscono, ad esempio, le immagini delle telecamere interne ed esterne al locale (pare che dopo più di 40 giorni non sia rimasto caricato nulla), e ancora sarà necessario visionare la sorveglianza che si trova sul tragitto fra il locale e la casa di La Russa junior.

I carabinieri della vigilanza fissa di fronte al condominio della famiglia del presidente del Senato potrebbero essere chiamati a testimoniare, così come lo stesso La Russa che la giovane ha detto di aver visto affacciarsi in camera da letto. Saranno sentiti amici della vittima e del presunto violentatore, perché entrambi sono arrivati nel locale in compagnia di altre persone. La giovane racconta poi anche della seconda violenza che le avrebbe riferito lo stesso La Russa junior e, se fosse provata, cambierebbe l’ipotesi di accusa in stupro di gruppo. Accertamenti, quelli sul secondo episodio, che vanno condotti dalla Mobile anche attraverso la trascrizione dei messaggi che i ragazzi coinvolti in questa storia si sono scambiati fra loro e poi con la giovane.

Il fatto che la 22enne fosse sotto l’effetto di stupefacenti, come accertato dalle analisi e si trovasse in stato di “inferiorità“, incapace di prestare quindi il consenso, configura comunque il reato di violenza sessuale, stando a quanto ha spiegato l’avvocato della vittima Stefano Benvenuto.