Sabato 8 Febbraio 2025
ALESSANDRO MALPELO
Cronaca

La ricetta diventa elettronica. In farmacia ci basterà un clic

Dal primo marzo prescrizioni valide in tutta Italia, via le barriere regionali SOS MEDICI: AVREMO MENO TEMPO PER LE VISITE

Una farmacista. D'ora in poi le ricette 'rosse' diventano digitali

Roma, 28 febbraio 2016 - È ANDATA in pensione la vecchia ricetta rossa del medico di famiglia. I fogli che ancora vediamo in ambulatorio sono gli ultimi esemplari di una razza in via di estinzione: dal primo marzo il modulo pieno di caselle e di cifre come un cruciverba sarà sostituito da un talloncino stampato, un promemoria che riporta identificativo e codice a barre relativo al medicinale da prendere. Ma quando il sistema andrà a regime non ci sarà neanche più bisogno di quel foglietto. La procedura, in gergo tecnico, sarà dematerializzata.   «QUELLO che accadrà in Italia dal primo marzo, è partito nel Veneto nel 2015 – dice l’assessore Luca Coletto – con un risparmio a regime di 3,3 milioni di euro l’anno». Fuori dai casi previsti dal Servizio sanitario nazionale, cioè per le prescrizioni degli specialisti in regime di libera professione, e per le richieste di medicinali totalmente a carico dei pazienti (ansiolitici, gastroenterici, sciroppo mucolitico e via dicendo) resta in vigore il tradizionale ricettario in carta libera. Quel pezzo di carta, con il timbro della farmacia e la fustella, potrà ancora servire per ottenere i rimborsi da parte delle assicurazioni sanitarie private e di categoria, le cosiddette mutue integrative. La ricetta elettronica comporta risparmi e vantaggi. Ha valore in tutte le farmacie del territorio nazionale, sia pubbliche che convenzionate. Questo significa che i farmaci potranno essere ritirati anche fuori dalla regione dove abbiamo la residenza. Una comodità per tutti, studenti pendolari, lavoratori costretti a lunghe trasferte, turisti. «Finora – spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma – la ricetta rossa del medico aveva valore solo nella regione di appartenenza. Chi si trovava fuori casa era obbligato a pagare il medicinale per intero. Solo alcune regioni avevano previsto un sistema di rimborsi, per ottenerli però erano necessari permessi speciali e lunghi tempi di attesa».    LA LEGGE che ha mandato in soffitta i blocchetti rossi del medico di medicina generale è stata varata nel dicembre scorso, ma il decreto che la istituiva risale a più di tre anni fa. C’è voluta tanta pazienza, ma alla fine l’innovazione ha preso il sopravvento. «Noi farmacisti eravamo già pronti – aggiunge la dottoressa Racca – abbiamo calcolato che l’86 per cento delle farmacie era già collegata. La Sicilia è al 98 per cento, solo in Calabria c’è ancora qualche intoppo che sarà presto superato. Dal primo marzo, questa la grande novità, la ricetta diventa nazionale. Il cittadino può utilizzare la ricetta del medico della propria regione e pagare secondo la propria fascia di appartenenza su tutto il territorio italiano. Prima questo non succedeva. Una bella novità per diabetici, cardiopatici, ipertesi, e via dicendo». E le agevolazioni per i pazienti non finiscono qui. Il procedimento legato alla ricetta elettronica, nei prossimi mesi sarà esteso anche alle prescrizioni di esami e visite specialistiche, i collegamenti al database di medici e farmacie saranno interfacciati ai poliambulatori e agli ospedali.