Una delicata pioggia di rose sull’auto reale. L’ultimo saluto del popolo inglese ad Elisabetta II è stato un lancio di fiori dalle transenne, pochi minuti prima che il corteo funebre arrivasse al castello di Windsor, dove Sua Maestà si è riunita all’amato Filippo ed è stata sepolta accanto al principe nella cappella dedicata a re Giorgio VI. Circa due milioni di persone hanno accompagnato la regina nel suo ultimo viaggio, mentre quattro miliardi hanno visto la cerimonia in televisione.
Regina Elisabetta, ecco il certificato di morte
Le lacrime del re
Re Carlo fin dalle prime ore del mattino è apparso molto emozionato. Quasi in lacrime al funerale di Stato nell’abbazia di Westminster, ha fatto fatica a trattenersi quando il feretro della madre, caricato su un’auto funebre, ha lasciato Wellington Arch per dirigersi verso il castello di Windsor.
Il dolore di Andrea
Anche il volto degli altri reali era segnato dal dolore. Andrea, il principe caduto in disgrazia, quasi disperato. La lunga marcia li ha visti sfilare a piedi l’uno accanto all’altro: Carlo in testa con accanto la sorella Anna e il fratello Edoardo. Tutti in alta uniforme. Dietro William, in divisa militare, e Harry.
Poi tre auto nere. Sulla prima la regina consorte, Camilla, con Kate e i suoi due figli: George e Charlotte. Sulla seconda, Meghan con la contessa del Wessex. Dietro di loro le principesse Eugenie e Beatrice.
I nipotini
Ma sono stati proprio i nipotini a rubare la scena per qualche minuto agli oltre 2mila partecipanti vip ai funerali, tra cui capi di Stato (tra gli altri Joe Biden e Sergio Mattarella), teste coronate e celebrità (tra cui l’esperto di sopravvivenza e star dei reality Bear Grylls). La presenza dei due principini è stata ufficializzata quasi all’ultimo ed è stato oggetto di un lungo dibattito all’interno della famiglia reale. Una scelta dettata dal desiderio di proiettare un’immagine di stabilità. Un messaggio indiretto rivolto al Regno Unito e ai Paesi del Commonwealth.
La dolcezza di Kate
Appena entrati nell’abbazia, George – in completo blu – si è guardato attorno, mentre Charlotte ha sbirciato da sotto l’orlo del cappello i leader di tutto il mondo riuniti nella chiesa. Kate le ha appoggiato la mano sulla spalla per darle coraggio.
Chi non c'era
Louis, il più piccolo dei tre fratelli, è rimasto a casa. Fa ancora fatica a capire quello che è successo, tanto che alla madre nei giorni scorsi ha chiesto più volte: "Dov’è la nonna?".
Il biglietto di Carlo
Sulla bara della regina, avvolta dal Royal Standard, oltre alla corona imperiale – uno dei gioielli più famosi e preziosi del mondo – e al globo, c’era anche lo scettro, il simbolo del potere della monarchia. Sui fiori un tenero biglietto scritto a mano da Carlo: "In tuo ricordo, con amore e devozione". E poi una misteriosa ‘R’, lettera che sta per la parola latina ‘rex’, ovvero re.
Gli orecchini di Meghan
In seconda fila, Meghan – che indossava gli orecchini di perle e diamanti che le aveva regalato la regina nel 2018 - non è riuscita a trattenere le lacrime.
Il silenzio
Al termine del funerale, il Paese ha osservato due minuti di silenzio. Londra si è letteralmente fermata. Poi è partito l’inno nazionale, "God save the King". E il feretro si è messo in viaggio, accompagnato dagli spari a salve dei cannoni di Hyde Park, uno al minuto, dai rintocchi del Big Ben e da centinaia di soldati, marinai ed aviatori. Con loro i cavalli, amatissimi dalla regina.
Il saluto dello staff
Quando la bara ha raggiunto Buckingham Palace, lo staff della famiglia reale si è messo in fila per salutare la regina. Un’immagine che ha toccato molti cuori. Poi il viaggio verso Windsor. Arrivata al castello, l’ultima cerimonia davanti a 800 persone.
La sepoltura
E quando il Lord Ciambellano, per la prima volta nella storia davanti alle telecamere, ha spezzato la sua bacchetta e l’ha riposta sopra il feretro, il regno di Elisabetta è formalmente finito. La bara, senza corona, scettro e globo, è stata poi calata nella cripta. La regina, fuori dall’occhio delle telecamere, è stata quindi sepolta assieme all’amato Filippo. Per l’eternità.