Lunedì 23 Dicembre 2024
Cosimo Rossi
Cronaca

La Rai del centrodestra: inizia l’era del nuovo ad. Stallo sui direttori dei tg, ma Report è confermato

Sergio nominato amministratore grazie al voto della draghiana Soldi. I 5 Stelle si sono astenuti: l’accordo con la maggioranza non è chiuso

Tutto come da programma. In attesa che l’organigramma delle nomine si componga, gli equilibri nel Consiglio di amministrazione della Rai rimangono congelati. Dopo l’indicazione da parte dell’Assemblea degli azionisti, ieri il Cda "ha provveduto a nominare Roberto Sergio quale nuovo amministratore delegato". Questi ha quindi proposto Paola Marchesini quale direttrice dello staff e Giampaolo Rossi direttore generale dell’azienda di viale Mazzini. Hanno votato a favore lo stesso Sergio, i consiglieri Simona Agnes (Forza Italia) e Igor De Biasio (Lega) e la presidente Marinella Soldi (vicina a Mario Draghi e nelle grazie di Matteo Renzi). Si sono invece astenuti Alessandro di Majo (5stelle) e Riccardo Laganà (in rappresentanza dei dipendenti Rai), mentre la consigliera Francesca Bria (Pd) ha votato contro. Diversamente da quanto prospettava chi ipotizzava intese già chiuse con la maggioranza, il consigliere indicato dal partito di Giuseppe Conte rimane dunque alla finestra aspettando che si completi il puzzle delle poltrone.

Roberto Sergio, 63 anni, è il nuovo amministratore delegato
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La partita è rimandata al prossimo Cda di giovedì, se non addirittura al 25 maggio. Anche se il calendario incalza, visto che entro la fine di giugno devono essere predisposti i palinsesti da presentare agli inserzionisti. A tormentare ulteriormente il debutto della nuova, temporanea amministrazione di centrodestra – visto che all’attuale Cda rimane un solo anno di mandato – nelle scorse ore ha tenuto banco il trasloco su Nove di Fabio Fazio.

Ma a riprova che il negoziato sulle nomine è in pieno svolgimento, ieri gli strascichi polemici sull’addio e l’irriverente "Belli ciao" di Matteo Salvini sono praticamente evaporati. Intanto, però, l’ad ha confermato in cda che l’anno prossimo resteranno in onda Report, dal 23 ottobre, Cartabianca, dal 7 settembre, In mezz’ora, dal 17 settembre e Chi l’ha visto, dal 6 settembre. Con la nomina di Marchesini (dalla direzione di Rai2) a capo dello staff e del fedelissimo meloniano Rossi alla direzione generale, ha preso il via l’edificazione del nuovo corso della tv di Stato targato centrodestra. E mai come adesso le forze politiche sono impegnate in un difficile tetris per incastrare tutte le pedine. A cominciare dalla quella chiave del direttore del Tg di Rai Uno, ammiraglio dell’informazione nazionale. Essendo prassi che l’ad si astenga e non sentendosi sicuro del voto di Soldi, il governo vorrebbe poter contare sul nulla osta dei 5 stelle sulla nomina del meloniano Gian Marco Chiocci dall’Adnkronos.

Anche in quest’ottica per l’ex direttore del Tg1 Giuseppe Carboni, gradito a Conte e ora in panchina, potrebbe aprirsi la porta della direzione di Rainews. Prenderebbe il posto di Paolo Petrecca, qualora questi traslocasse a Rai Sport, per cui concorre però anche Angela Mariella (Lega). Al Tg2 pare sicuro Antonio Preziosi (Fi), con l’attuale direttore Nicola Rao (FdI) che potrebbe andare alla direzione delle relazioni istituzionali. Confermato al Tg3 Mario Orfeo (gradito a Pd e renziani). Per il Giornale radio è in corsa Francesco Pionati in quota Lega. Che dovrebbe consolidare la posizione sulla Tgr quando nel 2024 andrà in pensione l’attuale direttore Alessandro Casarin, lasciando il passo a Roberto Pacchetti.