Mercoledì 16 Ottobre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

La psicologa e i ’bulli’: "Usano parole come armi. Vivono in un videogame"

Antonietta Gulino: devono capire che la cattiveria può avere conseguenze gravi "Scuola e genitori facciano fronte unico. Ascolto e dialogo per chi si isola".

La psicologa e i ’bulli’: "Usano parole come armi. Vivono in un videogame"

Antonietta Gulino: devono capire che la cattiveria può avere conseguenze gravi "Scuola e genitori facciano fronte unico. Ascolto e dialogo per chi si isola".

Nel mondo 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola. Le statistiche più recenti delle Nazioni unite riportano che 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. In Italia, un adolescente su due. Siamo corsi ai ripari a maggio con una legge che impone a tutte le scuola di adottare un codice di prevenzione integrato da un servizio di supporto psicologico per gli studenti. I dirigenti scolastici sono obbligati ad informare i genitori. Sono previsti percorsi di mediazione e interventi educativi per affrontare e risolvere i conflitti e nei casi più gravi il tribunale può decidere l’affidamento temporaneo del minore in comunità. È poi stato potenziato il 114, numero di emergenza per tutelare i più giovani in situazioni di pericolo. Ma non basta ancora. Non è bastato ad accendere una luce sul ragazzo di 15 anni che a Senigallia si è ucciso con la pistola del padre. Perseguitato dai compagni, si era confidato con i genitori e mamma e papà avevano deciso di denunciare alla preside le molestie. È anche a loro che pensa Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana: "Povere creature distrutte. Hanno fatto tutto quello che potevano. Questo è un problema sociale serio e non si salva nessuno se al di là delle leggi non interveniamo a favore delle relazioni. Quanto sappiamo comunicare davvero, entrare in contatto con gli altri senza fare del male? Parliamone in famiglia, a scuola e anche fuori, prima che avvengano tragedie come questa. Facciamo capire che il suicidio non è qualcosa di inevitabile. Ma che la cattiveria può debordare in comportamenti gravi e irreversibili perché non siamo dentro un videogioco e le parole sono pericolose come le armi. La responsabilità va presa da tutti".

La situazione sta sfuggendo di mano.

"Chi fa il mio mestiere è attonito. Segnaliamo l’aumento del disagio giovanile dai giorni della pandemia, pensavamo sarebbe regredito e invece siamo in caduta libera. Assistiamo al montare della marea di ansia, depressione, atti di autolesionsimo. Ma sul disagio psicologico degli adolescenti si deve e si può intervenire, banalmente anche solo incentivando attività aggregative come lo sport. E poi è indispensabile una seria educazione alle emozioni e al controllo degli impulsi".

Cosa è la morte a 15 anni?

"Un enigma inquietante, come a tutte le età. Un adolescente però non ha gli strumenti per decifrarla. Parte della vita? Unica via di fuga? Sta scommettendo sulla propria crescita. Ora un bravo psicologo dovrebbe essere reticente se non ha gli elementi per rispondere. Quindi non entro nel caso specifico, agghiacciante. Però sottolineo il fatto che gli adulti oggi faticano a guidare la crescita dei loro ragazzi. È su di loro soprattutto che bisogna intervenire, sul loro smarrimento. Come posso avvicinarmi, domandare, offrire aiuto rispettando i suoi tempi?".

Il salvagente in famiglia, anche se non basta. E a scuola?

"Gli insegnanti devono fare fronte unico con i genitori. Se il ragazzo si isola, è turbato, gli strumenti per intervenire sono gli stessi: osservazione, ascolto e dialogo. Ogni storia è un percorso a sé stante e i quindici anni sono un periodo della vita delicatissimo. Chi li ha passati e vuole essere considerato adulto ha il dovere di tracciare in maniera netta la linea che separa il bene dal male, comportarsi come Virgilio con Dante: essere la sua stampella verso la crescita. Gli adolescenti hanno bisogno di una guida ferma. Alle superiori da invisibili vogliono il massimo della visibilità, si sentono grandi ma non lo sono".

Età critica: quanto dura?

"Dalle medie all’esame di maturità tutto può succedere. Anche di crescere bene, questo ci tengo a dirlo. Ci riesce chi sa rinunciare al pilota automatico, trova negli adulti i suoi ammortizzatori, regole e tanto affetto".

Vale per le vittime, per i carnefici. Chi sono i bulli?

"Scordiamoci il pediatra che si affida ai percentili dell’altezza. Non ci sono identikit ma vite e persone. Occorre investire sulla salute mentale di tutti".