Londa (Firenze), 12 ottobre 2024 – L’asso di denari piomba sul tavolino in alluminio del bar di via Roma. Briscola è fiori, ma Mario e Gino, ultrasettantenni e orgogliosamente londesi, tentano il tutto per tutto. A pochi metri di distanza, a giocarsi le sue ultime carte è invece il sindaco di Londa, Tommaso Cuoretti, barricato nella banca di paese nel tentativo di evitare la chiusura definitiva dello sportello.
Il paese al confine tra la Valdisieve e il Mugello, a circa quaranta chilometri da Firenze, è una "terra al limite, dove tutto finisce e nulla comincia", ironizzano i presenti. Poco più di 1800 anime, per la gran parte anziani, che nel torpore di un venerdì di metà ottobre sono diventate spettatori non paganti di un atto di disobbedienza civile in chiave moderna. Il primo cittadino ha infatti convocato davanti alla filiale locale di Intesa San Paolo un ’congresso’ bi-partisan di consiglieri e sindaci dell’area, per urlare la propria indignazione: "Parlano di ripopolazione, di investimenti e incentivi – tuona – e poi chiudono un servizio essenziale come la banca". Alle sue spalle è in corso l’ultimo turno dei dipendenti della filiale. Sulle vetrate della sede calano teli neri e alcuni operai cominciano a sgombrare i locali. Desertificazione bancaria, si chiama in gergo, e consiste nella ’scomparsa’ di filiali a favore di aggregazioni, taglio dei costi e digitalizzazione.
Un epilogo programmato da molti mesi, al quale Cuoretti però ha deciso di opporsi, protestando, pacificamente, e minacciando di non uscire fino all’indomani. "Il mio è un gesto che, probabilmente, non produrrà nessun ripensamento – chiosa –. Ma deve far riflettere su un problema reale, quello della scomparsa delle piccole comunità". Mario e Gino nel frattempo hanno interrotto la partita. Tutto il paese vuole vedere, gridare all’ingiustizia e ringraziare il compaesano. Quello sportello era custode dei "risparmi di una vita di lavoro", racconta Giovanni, "salvadanaio dei primi soldi di mia figlia", spiega Luisa. Ma ancor di più era una comodità, in un paese dove le rughe superano di gran lunga i passeggini.
"Per i giovani non sarà un problema – esordisce Luigi che in mano ha un cellulare a saponetta senza neanche internet –, ma per le aziende e per noi vecchietti è un disastro". Amareggiati anche i piccoli commercianti. "Si tratta di un messaggio – spiega Marco dell’ortofrutta – non solo per chi qui ci vive, ma anche per i ’forestieri’: questo paese sta morendo, lentamente e dolorosamente".
Dal canto suo Intesa Sanpaolo fa sapere che "quando una filiale viene accorpata, la continuità dei servizi e il rapporto con il cliente sono garantiti nella filiale accorpante". E che per il caso di Londa, "la banca ha previsto la possibilità di prelevare gratuitamente per 6 mesi da altre banche e per 12 mesi dagli esercizi commerciali del circuito Mooney dove si possono ricaricare le schede telefoniche, fare bonifici, pagare bollette e prelevare contante".
All’imbrunire il sindaco Cuoretti lascia il suo ’presidio’. Ad attenderlo un coro di "grazie Tommaso", un biscotto, spuma e una sigaretta. Con lui il direttore regionale di Banca Intesa Sanpaolo, Tito Nocentini: "Mi ha promesso che almeno il bancomat resterà attivo", conclude. La partita quindi continua, anche se di assi, ora, non ce sono più.