Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

La moglie di Navalny sfida lo zar. L’appello a presidiare i seggi: "Usate il voto per boicottare Putin"

Domenica 17 le elezioni, la moglie del dissidente morto vuole mostrare al mondo quanti sono gli oppositori. Il video sui social: "Ci devono contare". E Mosca teme un’altra manifestazione contro il regime.

La moglie di Navalny sfida lo zar. L’appello a presidiare i seggi: "Usate il voto per boicottare Putin"

Mezzogiorno contro Putin. È la nuova iniziativa del team Navalny contro il presidente russo Vladimir Putin. Le speranze è che si trasformi in un mezzogiorno di fuoco per il capo del Cremlino. Ad annunciarlo è stata Yulia Navalnaya, in un video postato sui social Instragram e X. La vedova del dissidente morto lo scorso febbraio in una colonia penale oltre il circolo polare articolo, ha chiamato idealmente a raccolta tutte le persone che hanno creduto al messaggio di Alexei Navalny. L’appuntamento, per tutti, è davanti al proprio seggio elettorale a mezzogiorno domenica 17 marzo. Una vera e propria manifestazione di protesta in sede elettorale. Dove si va a votare contro Putin secondo la logica dello smart voting, per la quale bisogna votare il candidato che può nuocere di più al Cremlino, ma anche tutti nello stesso momento.

Una bella grana, per le forze di sicurezza russe, che, in linea teorica, non potranno arrestare nessuno, a meno che non sia già noto alla polizia. ""Potete votare – prosegue Navalnaya – per qualsiasi candidato tranne Putin, potete rovinare la scheda elettorale, potete scrivere a lettere grandi Navalny. Potete semplicemente andare e stare al seggio elettorale e poi voltarvi e tornare a casa. Questa iniziativa aiuterà a capire che c’è tanta gente che non appoggia il Cremlino".

Il team del dissidente, morto ufficialmente per cause naturali, ma dove l’ombra lunga del Cremlino è fin troppo evidente, spera in un effetto sorpresa. Il presidente trionferà, insomma, ma una parte di Russia sembra determinata a rendergli la vittoria il più difficile possibile. Anche per questo, la tenaglia della Piazza Rossa non si ferma. Ieri, il giornalista Roman Ivanov è stato condannato a sette anni di reclusione a causa di un post sul conflitto contro Kiev. L’oppositore russo, l’ex campione del mondo di scacchi, Garry Kasparov, che risiede in Gran Bretagna, è stato inserito da Mosca nella lista dei terroristi.

Non c’è pace per gli stessi sostenitori di Navalny. A sei giorni di distanza dai funerali, alcuni di loro sono stati arrestati dalla polizia, grazie alle immagini arrivate dalle numerose telecamere a riconoscimento facciale installate nella zona del cimitero di Borisov, dov’è stato tumulato il corpo del politico di opposizione, il giorno prima che si tenessero le esequie.

Marta Ottaviani

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