Venerdì 18 Ottobre 2024
Laura Valdesi
Cronaca

La modella diventata fantina: "Il mio sogno? Correre il Palio"

Selvaggia Pianetti, 26 anni, domani parteciperà alle prove: ho ereditato l’amore per i cavalli da mia madre "So che una donna deve lavorare il doppio di un uomo in ogni settore, ma voglio riuscirci a ogni costo"

Selvaggia Pianetti Lotteringhi della Stufa

Selvaggia Pianetti Lotteringhi della Stufa

Siena, 27 giugno 2023 – "Chi mi conosce sa che in fondo sono la ragazza con i pantaloni di velluto sporchi e il cuore che batte per i cavalli. Nessuno è sorpreso che sogni di correre il Palio". Sorride guardando verso i campi colore del tufo e gli stradoni di campagna dove galoppa forte, in attesa di farlo domani in Piazza del Campo. Il nome, Selvaggia, sembra quasi un segno del destino per chi vuole diventare fantina del Palio. Ma il cognome di questa 26enne indomita, Pianetti Lotteringhi della Stufa, svela origini nobili. Con studi nelle migliori scuole europee, quattro lingue conosciute e sfilate sulle passerelle di moda grazie al fascino acqua e sapone. Possiede e gestisce un castello, quello del Calcione, "di cui un documento attesta l’esistenza già nel 984 dopo Cristo", svela Selvaggia.

Domani realizzerà un primo sogno: montare i suoi cavalli da Palio in Piazza del Campo per le prove all’alba obbligatorie.

"Non mi faccio prendere troppo dal panico, so gestire le emozioni. Che non posso paragonare a quelle legate ad altre esperienze, questa è unica. Trepido, sento le farfalle nella pancia. Vorrei essere già lì. Sui palchi ci sarà anche la mamma".

Sua madre Spinella, soprannominata a Siena ’marchesina volante’, fece tre volte la Tratta del Palio fra l’88 e il ’90, tra l’altro sul mitico Uberto.

"Mi metteva davanti a lei sul cavallo quando montava a pelo, non avevo neppure un anno, trasmettendomi così la passione. Lei era stata alla scuderia di Canapino. Non ricordo neppure le tante volte che poi sono caduta dal pony, senza mai perdermi d’animo. Anche se il cavallo del cuore è stato Syrah, stesso nome del vino. Lui, quando mi sono persa nelle crete di Asciano, mi ha guidato a Vescona, proprietà di Bastiano, fantino del Palio 5 volte vittorioso. Un incontro casuale quanto importante, è stato lui a darmi i primi consigli sottolineando la mia sana follia quando gli ho detto che sarei diventata ad ogni costo fantina di Piazza. Ora mi segue Alessio Bincoletto".

In effetti, per una persona che ha studiato a Parigi e al King’s College di Londra, alla ’Cattolica’ di Milano con un castello da gestire, si pensa ad altri scenari professionali.

"I cavalli sono al primo posto. Grazie ad un team eccezionale riesco a mandare avanti l’agriturismo al Calcione. Prima alle 3 andavo a letto dopo aver studiato ed essermi divertita, adesso mi alzo. Non si sente il sacrificio, più forte la passione".

Perché vuole correre il Palio?

"Amo le sfide, un desiderio che viene da dentro. So di aver iniziato più tardi dei fantini maschi e che prima di riuscire a guadagnarmi la fiducia dei capitani ci vorrà impegno e costanza. Serietà. Con calma ma ci arriverò. Intanto sono in Piazza domani all’alba".

Durante le corse in provincia quest’anno ha conquistato anche qualche podio. I colleghi?

"Il nostro è un ambiente abbastanza freddo perché competitivo, giusto che ognuno di concentri su ciò che fa. Ho trovato comunque più facce amichevoli che non. So bene che una donna deve lavorare il doppio di un uomo in ogni settore".

Complimenti dai big del Palio?

"Da Tittia (9 Carriere vinte, ndr), quando arrivai terza in una corsa con lui all’ippodromo di Pian delle Fornaci. ’Continua così, sei sulla strada giusta’, mi disse".

Un fantino che è il suo idolo? Forse Diavola, unica donna ad avere corso in Piazza nel Palio moderno?

"Penso che ciascuno abbia la sua strada e proprie capacità. Ammiro tanti, guardo tutti dal basso ma voglio essere me stessa".