Domenica 16 Marzo 2025
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

La missione di recupero. Space X attracca in orbita: i due astronauti possono tornare

Finirà tra qualche giorno la lunga disavventura di Suni Williams e Butch Wilmore. Sarebbero dovuti restare in orbita 10 giorni. Sullo sfondo la sfida tra Boeing e l’azienda di Musk.

Finirà tra qualche giorno la lunga disavventura di Suni Williams e Butch Wilmore. Sarebbero dovuti restare in orbita 10 giorni. Sullo sfondo la sfida tra Boeing e l’azienda di Musk.

Finirà tra qualche giorno la lunga disavventura di Suni Williams e Butch Wilmore. Sarebbero dovuti restare in orbita 10 giorni. Sullo sfondo la sfida tra Boeing e l’azienda di Musk.

Diciamo che il taxi è arrivato. Ora si tratta di sbrigare qualche formalità, caricare i bagagli, fare l’ultimo selfie con chi prende le consegne e tornare sulla Terra. Dopo una "prigionia" di nove mesi che dovevano essere dieci giorni, con comprensibile sollievo di chi li aspetta a casa, la missione è quasi compiuta. Gli astronauti Suni Williams e Butch Wilmore, assieme ai colleghi Nick Hague e Aleksandr Gorbunov, arrivati però tre mesi dopo, hanno festeggiato l’attracco alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) di Crew-10 di SpaceX. Non è la navicella Boeing del viaggio di andata ma un gioiello della scuderia di Elon Musk, che dal 2020 fa su e giù per confermare la supremazia nel campo del volo umano. I rivali meditano sui guasti seriali in cui sono incappati e sul rientro dell’equipaggio rinviato troppe volte, ma qui era in gioco la fratellanza fra le stelle, dove è bello pensare che anche l’invidia abbia un altro peso. Il decimo equipaggio commerciale della Nasa e dell’imprenditore incaricato da Trump di tagliare sulle spese si è agganciato automaticamente al laboratorio che ruota attorno alla terra a 400 km di altitudine sabato, poco dopo la mezzanotte della costa Est degli Stati Uniti. L’operazione era slittata di due giorni a causa di un problema idraulico nella torre di lancio, ma tutto si è felicemente compiuto con la spinta di un razzo Falcon 9 dal Kennedy Space center nella Florida centrale.

Ora la situazione è la seguente. La sonda Dragon Endurance con a bordo la comandante Anne McClaine e la pilota Nichole Ayers, entrambe della Nasa, più il giapponese Takuya Onishi dell’agenzia Jaxa e il cosmonauta russo Kirill Peskov, ha arpionato il modulo Harmony della Iss. Parcheggiata poco distante resta invece la Dragon Freedom che aveva portato su la squadra rimasta intrappolata e chi ha creduto alla metafora del taxi in panne può arrossire. Quanto sta accadendo sulle nostre teste va oltre l’immaginazione, non si può volare basso.

Due ragazze giovani e bionde, la comandante di 45 anni e la pilota di 36, fanno manovra e fanno centro al primo colpo, disintegrando per sempre gli ultimi stereotipi di genere sulle donne al volante. Vanno in orbita spinte da un razzo e zac, in ventotto ore sono a destinazione. Classe 1988, detta Vapor, Ayers ha una laurea in matematica, è specializzata in fluidodinamica computazionale, è una delle poche aviatrici di F-22 Raptor e ha all’attivo svariate ore di combattimento, mentre nel tempo libero va a vela e gioca a pallavolo. Anne Charlotte McClain, detta Annimal è nata nel 1979, ha una laurea in ingegneria meccanica, pilota elicotteri e per 15 mesi ha partecipato all’operazione Iraqi Freedom con più di 800 ore di battaglia.

Il momento dell’arrivo è tutto un abbraccio e uno svolazzare di capelli, ci sono ancora tante cose da sistemare prima della partenza della squadra di Williams e Wilmore (prevista non prima di mercoledì) ma bisogna festeggiare. I due prigionieri da nove mesi hanno il sorriso di chi vede terra dopo una crociera con i bagni intasati. Ma sono euforici anche quelli che resteranno ancora nello spazio in compagnia dei colleghi appena arrivati: l’astronauta Don Pettit e i cosmonauti Alexey Ovchinin e Ivan Vagner. La loro emozione arriva con le immagini in assenza di gravità.

Suona la campana della nave, Suni Williams dice al Controllo missione: "È stata una giornata stupenda, è stato bello vedere i nostri amici". Perché amici lassù sono tutti sul serio, come in mezzo al mare. Anche se la missione aveva assunto connotati politici quando il presidente degli Stati Uniti aveva ordinato al suo fedelissimo: "Vai a riprendere quei due poveretti abbandonati nello spazio dall’amministrazione Biden". Gli uomini delle stelle non se ne curano. Sanno che sulla Terra hanno tante cose da imparare e "Huston, abbiamo un problema" è una variabile messa in conto a ogni missione. Però hanno scelto il futuro e va bene così.