Domenica 1 Settembre 2024

"La mia testimonianza contro l’assassimo"

A Terno d'Isola, Moussa Sangare è stato lodato per il suo senso civico nell'aiutare a risolvere l'omicidio di Sharon Verzeni. Il giovane, insieme all'amico Ettayeb, ha riconosciuto il sospettato grazie a un incontro minaccioso avvenuto la notte del delitto. Ettayeb, cittadino italiano di origine marocchina, ha sottolineato di aver solo fatto il suo dovere di cittadino.

"La mia testimonianza contro l’assassimo"

Amin Ettayeb, kickboxer e youtuber

TERNO D’ISOLA (Bergamo)

Nella conferenza stampa in procura, quando è stato annunciato il fermo di Moussa Sangare per l’omicidio di Sharon Verzeni, ha ricevuto un pubblica lode, insieme con l’amico che era con lui, per il senso civico dimostrato. Hanno riconosciuto Sangare come il ciclista che la notte dell’omicidio di Sharon li ha fissati in modo minaccioso e ha fatto un verso ’strano’ con la bocca. Ettayeb non vuole essere definito eroe, dice di avere fatto solo il suo dovere di cittadino. Venticinque anni, figlio di genitori marocchini, cittadino italiano, è nato a Ponte San Pietro e abita a Terno d’Isola da quando aveva tre giorni di vita. È youtuber, campione di kickboxing e youtuber.

"Verso mezzanotte e mezza – racconta – della notte tra il 29 e il 30 luglio ero con il mio amico Mohamed vicino al cimitero di Chignolo. Sono passate diverse persone in bicicletta. L’ultimo a comparire è stato lui. Ci ha fissati minaccioso per una decina di secondi e ha fatto un verso strano, una specie di urlo scimmiesco. Poi si è allontanato. Io e Mohamed siamo scoppiati a ridere. Abbiamo pensato che fosse un tipo strano e basta. Ripensandoci, avremmo potuto essere anche noi delle vittime. Credo che i carabinieri siano arrivati a lui come a me e a Mohaned, attraverso le immagini delle telecamere. L’ho visto nella caserma dei carabinieri il giorno prima del fermo. Mi hanno chiesto se era il tipo passato quella notte. Ho risposto che al 99 per cento era lui. Per me, come cittadino italiano, è stato un comportamento normalissimo".

Gabriele Moroni