"Giustizia è fatta": è un coro unanime quello delle vittime dei traffici sessuali del defunto finanziere Jeffrey Epstein, dopo la sentenza di colpevolezza contro la sua ex fidanzata e collaboratrice Ghislaine Maxwell (foto), la sessantenne britannica che ora rischia una condanna sino a 65 anni. Dopo quasi 40 ore di camera di consiglio, la giuria del tribunale di New York l’ha ritenuta responsabile di cinque dei sei capi di imputazione che la dipingevano come una raffinata adescatrice e manipolatrice di minorenni perché fossero abusate dal tycoon durante incontri erotici cui lei stessa talvolta partecipava. Un verdetto che ha accolto in un silenzio impassibile e che ora i suoi legali intendono impugnare, "credendo fermamente nella sua innocenza". Ma che intanto mette in forte imbarazzo il principe Andrea, alla vigilia della decisione nella causa civile per aggressione sessuale intentatagli da Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Epstein che gli era stata presentata proprio dalla Maxwell. È fissata infatti per il 4 gennaio l’udienza a New York con i legali del Duca di York, che hanno chiesto di archiviare tutto per vari motivi: dall’accordo segreto tra Epstein e la Giuffre che proteggerebbe anche il secondogenito della regina Elisabetta, all’età del consenso all’epoca dei fatti (17 anni nello stato di New York), sino alla mancanza di giurisdizione perché la donna, che si dice cittadina del Colorado, è residente in Australia.
CronacaLa Maxwell rischia 65 anni E ora trema il principe Andrea