Tra le storie che emergono dal naufragio di Porticello, una delle più toccanti è quella della piccola Sophie e della sua mamma, Charlotte Golunski, che con coraggio e determinazione è riuscita a sopravvivere alla furia del mare e a salvarle la vita. Charlotte, 35 anni, era a bordo della Bayesan, in una crociera di piacere con il marito e alcuni colleghi di lavoro.
"Le onde, alte e minacciose, hanno cominciato a scuotere violentemente l’imbarcazione, fino a farla capovolgere, eravamo a letto, ci siamo trovati in acqua in un baleno", dice Charlotte. In pochi istanti, quella che doveva essere una vacanza indimenticabile si è trasformata in un incubo. Nel caos e nella confusione del momento, Charlotte perde di vista la piccola Sophie, di appena un anno. "Per due secondi ho perso la bimba in mare, poi l’ho subito riabbracciata tra la furia delle onde, l’ho alzata. In tanti urlavano intorno a me. Per fortuna si è gonfiata la scialuppa di salvataggio e in 11 siamo riusciti a salirci sopra", racconta ancora scossa. Quei due secondi le sono sembrati un’eternità, un tempo sospeso tra la speranza e la paura di non farcela.
Quando finalmente le sue mani hanno ritrovato il corpicino di Sophie tra le onde, l’istinto materno ha preso il sopravvento: Charlotte ha stretto forte la bambina a sé, decisa a non lasciarla andare, nonostante il mare in burrasca che continuava a infuriare attorno a loro. Ora, Charlotte – a cui hanno applicato alcuni punto di sutura al petto – si trova accanto alla bimba all’ospedale dei Bambini, la piccola è sotto osservazione ma in buone condizioni. "Il ricordo di quei momenti terribili mi accompagnerà per sempre, ma il fatto di essere sopravvissute a quella prova estrema è un segno di speranza, una testimonianza della forza dell’amore e della resistenza umana di fronte alle avversità più impensabili", dice Charlotte mentre la piccola Sophie si è addormentata al suo fianco. Arriva anche il marito, ferito agli arti ma salvo. Piangono insieme, si abbracciano, pronti a ricominciare la loro vita.
n.f.