Giovedì 20 Febbraio 2025
CARMINE PINTO *
Cronaca

La lezione della Storia. Le autocrazie vogliono dividere il mondo libero

Le mosse di Putin come il patto Ribbentrop-Molotov

Il patto Ribbentrop-Molotov (1939)

Il patto Ribbentrop-Molotov (1939)

La guerra mondiale iniziò a Monaco. La Cecoslovacchia, da poco indipendente e sovrana, era una delle poche democrazie nell’Europa dei totalitarismi degli anni Trenta. Hitler tentò di annetterla a pezzi, esattamente come oggi Putin con l’Ucraina. Gli alleati occidentali temevano la guerra e il consenso interno, come è normale nel mondo libero. Hitler, controllava l’opinione tedesca, e voleva il conflitto alle sue condizioni. Gli alleati rinunciarono a difendere la maggiore democrazia dell’Europa orientale: cechi e slovacchi avrebbero ritrovato la libertà solo cinquant’anni dopo, quando crollarono i regimi comunisti. Hitler si convinse che le democrazie occidentali erano fragili e deboli. Decise con l’accordo con Stalin (che ne fu entusiasta) per dividersi la Polonia.

Tra il 1939 e il 1941 Hitler attaccò l’Europa occidentale, Stalin i Paesi baltici e la Finlandia. Il gioco però si capovolse, con la grande alleanza tra le democrazie occidentali e l’Unione sovietica che annientò l’asse Roma-Tokyo-Berlino e disegnò le linee di Yalta, poi il mondo libero e i regimi comunisti si scontrarono con il bipolarismo armato durante la Guerra Fredda. Così, come ha spiegato il presidente Mattarella nella formidabile lezione di pochi giorni fa, la storia non è destinata a ripetersi, ma offre strumenti concettuali e modelli comparativi.

Si tratta della verifica concreta dell’esperienza del passato, funzionale all’analisi di nodi cruciali del presente. Soprattutto quando sono in gioco la libertà e l’indipendenza di popoli e nazioni; si prospettano invasioni armate e addirittura violenze di massa. La democrazia liberale, la combinazione tra sovranità statuale, diritti collettivi, libertà individuali, istituzioni rappresentative, rappresenta il più grande avanzamento politico del mondo contemporaneo. Non sempre la democrazia ha vinto: quando sono prevalsi gli obiettivi di élite e gruppi politici egoistici o indifferenti, si è lasciato spazio al clima di conflitto, con il successo dei regimi autoritari o l’orrore della guerra.

Le autocrazie come Russia, Cina, Iran sono diverse dai regimi totalitari nel Novecento, nelle ideologie e istituzioni, ma sono simili nel negare il valore delle libertà e dei diritti, utilizzando strumenti repressivi e logiche imperiali. L’invasione russa dell’Ucraina è l’aggressione a uno Stato libero, per imporre un regime, controllarne le risorse, dimostrare la debolezza della democrazia europea. In realtà, contro Putin l’Ucraina ha combattuto con coraggio, l’Occidente è stato al suo fianco, l’Europa si è confermata uno spazio straordinario di libertà e benessere.

Per i regimi, non c’è nulla di meglio che un mondo libero diviso, rissoso, incapace di difendere i suoi popoli e le sue libertà, chiuso negli egoismi. Il regime russo vuole misurarsi con l’Europa imbelle di Molotov-Ribbentrop, per questo grida, insulta, minaccia quando la democrazia e i suoi massimi rappresentanti si mostrano orgogliosi di valori, storia e istituzioni, e sono capaci di difendersi dalle aggressioni più brutali.

* Storico