Mercoledì 22 Gennaio 2025
UGO RUFFOLO
Cronaca

La giustizia fuori tempo

VANNONI è prosciolto per prescrizione, mentre Grillo propone una legge per cancellarla. La prescrizione è sacrosanta, o è comoda scappatoia per furbastri? Il diritto – civile come penale – deve essere giusto, ma anche certo. Per il codificatore napoleonico, che pure deificava la proprietà, ancor prima di stabilire chi è giusto sia proprietario è essenziale poterne identificare con certezza uno. Nasceva così la prescrizione estintiva (oggi, l’usucapione): persino il ladro, se possessore esclusivo ed ininterrotto per trent’anni (oggi, venti), era preferito al proprietario inerte. L’inerzia fa perdere i diritti: anche quelli di credito si prescrivono se non fatti valere, a seconda, per dieci anni o cinque. Nel penale, il diritto dello Stato di perseguire il reo trova limite nella ingiustizia sostanziale del tenerlo sotto processo a vita.  Giusto rimedio sarebbe, dunque, non allungare la prescrizione ma accorciare i processi. Evitiamo allora soluzioni trompe l’oeil, troppo facili e suggestive, quando non peggiori del male, quali estendere la prescrizione, direttamente o inasprendo le pene. Tali misure, non potendo essere retroattive, colpirebbero solo i mariuoli futuri, lasciando fuori anche Mafia Capitale

DILATARE la prescrizione favorisce i processi lumaca e vanifica la giusta durata del processo. Non si può andare in carcere da settantenni per reati commessi da cinquantenni (e con quale “rieducazione”?). Per un giro di vite, esteso anche ai crimini passati, basterebbe usare meglio le norme esistenti: negare patteggiamenti incongrui, subordinarli ad adeguati risarcimenti e restituzioni, ricorrere con larghezza al sequestro immediato, anche civile, dei beni dei responsabili, in vista delle ipotizzabili condanne risarcitorie, e così via. Se poi si vogliono leggi nuove, la risposta deve essere sistemica. Ed il sistema tutto va allora ripensato in materia di riti alternativi, misure premiali, patteggiamenti, strumenti investigativi invasivi (quali le intercettazioni), carcere effettivo… Ma con processi più brevi, e non disumanamente più lunghi. E se la prescrizione ricominciasse a decorrere dopo ogni grado del processo? Avrebbe senso solo dove, come negli Usa, la impugnazione può essere proposta unicamente dal condannato, ma non anche dal pm contro chi è assolto; e che allora, dicono negli States, verrebbe processato due volte.