Giovedì 26 Settembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

La foto dei tre ragazzi. Abbracciati per restare in vita. Poi finiscono travolti dalla piena

Dispersi, hanno tra i 21 e i 23 anni. Avevano raggiunto un isolotto prima di essere sorpresi dal diluvio. I vigili del fuoco hanno lanciato una corda per recuperarli, ma i giovani sono spariti fra le onde.

La foto dei tre ragazzi. Abbracciati per restare in vita. Poi finiscono travolti dalla piena

La foto dei tre ragazzi. Abbracciati per restare in vita. Poi finiscono travolti dalla piena

Abbracciati per resistere all’onda, alla sorpresa, alla paura. Tre corpi che si fondono mentre l’acqua sale, un argine contro il destino. Ci si abbraccia per ritrovarsi interi, scriveva Alda Merini. Perché il petto di un amico è il posto dove il cuore batte forte e il tempo si ferma. Le foto e i filmati sul Natisone in piena sono un pugno proprio lì, sul petto di chi guarda.

Un ragazzo e due ragazze fra i 21 e i 23 anni un attimo prima di venire trascinati via dalla corrente. Stretti nel gesto che potrebbe fare ipotizzare tecnicismi di sopravvivenza (uniti ce la facciamo) o più semplicemente i fondamentali dell’uomo che sa di non avere scampo e celebra l’addio (se restiamo uniti siamo già salvi, comunque vada). Sono dispersi. Al tramonto gli elicotteri dei vigili del fuoco e del soccorso regionale sospendono le perlustrazioni mentre i sommozzatori continuano a scandagliare il corso d’acqua. Ma quell’abbraccio è immortale. E li salva da ogni tentazione di giudizio, dalla lingua velenosa che dice se la sono cercata. Premariacco, comune in provincia di Udine nella pianura a poca distanza da Cividale del Friuli. Piove come a Macondo, come ormai siamo abituati a vedere piovere. La campagna attorno è una giungla, le sponde troppo lontane e per tutta la giornata la Protezione civile mantiene l’allerta gialla.

Il cielo continua a buttare giù secchiate d’acqua, ridicolizza le previsioni. Ma quei tre hanno l’entusiasmo dell’età in cui i fiumi sono fatti per essere attraversati e i consigli disattesi. Divieto assoluto di balneazione. I cartelli sono sparsi in tutta l’area, c’è il pericolo di annegamento perché il Natisone, a carattere torrentizio, si gonfia quando vuole. E poi subito dopo il ponte Romano attraversa gole insidiose, nelle forre la velocità della corrente si impenna all’improvviso. E allora cosa ci fanno lì? Ma potrebbero replicare: cosa ci fa a casa l’altra gente che si spaventa per due gocce e rinuncia a una passeggiata a piedi nella natura?

Nella zona è stata individuata un’auto con targa romena che potrebbe essere la loro, tutti originari della Romania ma residenti in Friuli. Parcheggiano, raggiungono l’isolotto quando l’acqua è ancora bassa e tentano l’impresa. Poi il fiume li ferma. L’acqua sale, arriva alle caviglie, alle ginocchia. Una delle ragazze cerca aiuto dal cellulare alle 13.30. Un passante in transito sul ponte rilancia l’allarme. Sente le urla disperate, chiama i soccorsi, cerca di rassicurare i ragazzi invitandoli a stare calmi. Si forma una piccola folla, la scena è straziante e l’abbraccio di quei tre diventa di tutti, da tifo allo stadio.

Potente, ma non tiene. I tre cuori si staccano solo nel tentativo di afferrare la fune lanciata dai vigili del fuoco da un’autogru sul ponte Orsaria ma mancano la presa e finiscono nella forra, trascinati dall’acqua, sballottati in varie direzioni.

Col passare delle ore, però, le speranze di ritrovare vivi i ragazzi sono praticamente azzerate, considerate le condizioni estreme ed anche la temperatura bassissima del torrente.