TEL AVIVLe immagini televisive rilanciate dalla Piazza Saraya del rione Rimal di Gaza fino alla ‘Piazza degli Ostaggi’ di Tel Aviv erano impressionanti. La prima era gremita di una folla rumoreggiante di palestinesi e di decine di miliziani di Hamas attorno ai veicoli della Croce Rossa. Nella seconda migliaia di israeliani in silenzio, fra cui molti parenti di ostaggi. Quando però sullo schermo sono brevemente balenati i volti delle tre israeliane (Doron Steinbrecher, Emily Damari e Romi Gonen) che stavano per riacquistare la libertà dopo 15 mesi di prigionia la folla di Tel Aviv ha emesso un urlo di gioia. Poi sono sgorgate le lacrime, ci sono stati abbracci anche fra sconosciuti.
Doron (31 anni) era stata rapita da Hamas il 7 ottobre dal kibbutz Kfar Aza. Si era barricata in casa ostruendo la porta con una poltrona e con il frigorifero. Ma dopo alcune ore i miliziani di Hamas sarebbero egualmente riusciti a catturarla. Amante di teatro e di cinema, Doron aveva sviluppato un forte interesse per gli animali fino a diventare infermiera veterinaria. Solo dopo 107 giorni di angoscia, la famiglia avrebbe avuto da Hamas un segno di vita: un breve filmato in cui Doron appariva smunta e appassita. Poi silenzio assoluto. Accanto alla gioia per l’imminente incontro, in serata in un ospedale, tra abbracci, lacrime e selfie, i familiari hanno detto di rendersi conto che il periodo che li attende potrebbe essere molto arduo. Impossibile prevedere in quali condizioni fisiche e mentali si trovi adesso Doron. "Siamo una famiglia – hanno detto – in cui abbiamo avuto diversi sopravvissuti alla Shoah. Ben sappiamo quanto sia complesso vivere con chi abbia subito traumi profondi. Ci attende un periodo lungo di riabilitazione. Ma siamo una famiglia grande, ce la faremo". In attesa di Doron la sorella Yamit si era fatta un tatuaggio significativo: "Un sole nascente – ha spiegato – dove però mancavano alcuni raggi". Col ritorno di Doron a casa completerà in disegno.
Dal kibbutz Kfar Aza fu rapita anche Emily Damari (28 anni), britannico-israeliana, dopo che i miliziani di Hamas avevano ucciso il suo cagnolino. Non lontano da lei abitava anche la madre Mandy, che invece riuscì a salvarsi e che da allora si è spesa in una serrata campagna in Israele e in Gran Bretagna per perorare la liberazione della figlia. Il nome di Emily è così divenuto molto noto in particolare nella tifoseria del club calcistico del Tottenham Hotspur, di cui faceva parte e di cui frequentava i pub.
Amante del balletto e coreografa promettente Romi Gonen (24 anni) fu rapita mentre si trovava al Nova Superfestival, al kibbutz di Reim, dopo essersi nascosta per quattro ore nei cespugli. Da allora, più nessuna notizia. Nel frattempo la madre, Merav Leshem-Gonen è divenuta una figura di spicco nel movimento dei familiari degli ostagg: "Le ho preparato una borsa con i vetiti, col profumo e col deodorante che ama, in modo che in qualche modo possa riacquistare la propria identità. Romi – ha aggiunto – deve sapere che il popolo intero la sta aspettando, assieme con gli altri ostaggi".
Aldo Baquis