Giovedì 20 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

La Fed non taglia i tassi: "L’effetto dei dazi sta facendo salire i prezzi e l’inflazione"

La Fed emette il suo primo verdetto sull’esordio dell’amministrazione Trump, tagliando le stime di crescita e alzando quelle d’inflazione di...

La Fed emette il suo primo verdetto sull’esordio dell’amministrazione Trump, tagliando le stime di crescita e alzando quelle d’inflazione di...

La Fed emette il suo primo verdetto sull’esordio dell’amministrazione Trump, tagliando le stime di crescita e alzando quelle d’inflazione di...

La Fed emette il suo primo verdetto sull’esordio dell’amministrazione Trump, tagliando le stime di crescita e alzando quelle d’inflazione di fronte alla corsa a imporre dazi sulle importazioni americane e mantenendo la previsioni di due tagli dei tassi d’interesse nel 2025. "L’incertezza sulle prospettive economiche è insolitamente alta" e "il clima economico è peggiorato decisamente", dice il presidente della banca centrale Usa Jay Powell (foto) dopo che il Comitato di politica monetaria ha mantenuto, come nelle previsioni, il tasso di riferimento sui Fed Funds nella forchetta compresa fra 4,25 e 4,50%. Di sicuro – dice il presidente della Fed – "le indagini economiche indicano che i dazi stanno facendo salire le aspettative d’inflazione": quella di febbraio al 2,8% e quella attesa dagli operatori economici salita oltre il 3% rappresentano dati che erano "molto inattesi". Un quadro che si riflette sulle nuove stime di crescita della Fed, che riducono l’espansione del Pil quest’anno all’1,7% dal 2,1% che la Fed indicato a dicembre, nel 2026 a 1,8% dal 2% e nel 2027 all’1,8% dall’1,9%. "Le probabilità di una recessione sono aumentate, ma non sono alte", spiega poi il banchiere centrale. Sarebbe il segnale per procedere a un taglio dei tassi nella prossima riunione di maggio, se non fosse che alla guerra commerciale innescata da Trump si associa anche più inflazione: le nuove previsioni della Fed portano il 2025 al 2,7% dal 2,5% di dicembre e il 2026 al 2,2% dal 2,1%, mantenendo il 2027 al 2%.