Martedì 3 Settembre 2024
LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

La denuncia dell’Anpi: "Il raduno di CasaPound e il clima d’intimidazione". Slitta il corteo antifascista

Grosseto, tensione per la festa dell’associazione partigiana prevista da domani. Tra gli ospiti anche il giornalista della Stampa aggredito a luglio dagli estremisti. Negli stessi giorni si ritrova in Maremma anche il movimento di ultradestra. .

La denuncia dell’Anpi: "Il raduno di CasaPound e il clima d’intimidazione". Slitta il corteo antifascista

Il cronista Andrea Joly: a luglio fu aggredito a Torino dai neofascisti

"Le minacce giunte attraverso i social al giornalista de La Stampa Andrea Joly aggredito a Torino lo scorso 20 luglio da esponenti di CasaPound e una lettera anonima giunta alla nostra sezione Anpi con la quale siamo stati messi in guardia dalla possibile presenza in Maremma di esponenti di gruppi neofascisti che potrebbero avere anche la disponibilità di armi, ci hanno consigliato di rivedere il programma della festa che si sarebbe dovuta svolgere da venerdì a domenica, mantenendo la giornata inaugurale ma rinviando il corteo previsto per domenica. Quello lo faremo quando potrà essere presente anche Joly". A parlare è Luciano Calì, presidente del Comitato provinciale di Grosseto dell’Anpi, che assieme alle altre componenti della "Grande Alleanza Democratica e Antifascista" (associazioni, partiti politici, sindacati) aveva organizzato una serie di eventi da contrapporre alla festa nazionale di CasaPound che si svolgerà da domani a domenica in un agriturismo della Maremma, alle porte della città. "Una festa privata", l’hanno sempre definita gli organizzatori di "Direzione Rivoluzione, tant’è che l’accesso non è libero ma condizionato ad una richiesta di partecipazione. "Non è una festa privata – continua a ribadire l’Anpi –, ma deve essere considerata come un raduno di neofascisti".

I programmi, dunque, per l’Anpi e il resto della Grande Alleanza, cambiano. "Dobbiamo tener conto – spiega Calì – della particolare situazione in cui continua a trovarsi Joly, considerato che i suoi quattro aggressori, esponenti di CasaPound, adesso sono agli arresti domiciliari. Sappiamo che sui social ha ricevuto minacce e, quindi, la sua partecipazione al corteo di domenica poteva creare problemi per la sua sicurezza. In più, nei giorni scorsi nella nostra sede Anpi è stata recapitata per posta ordinaria una lettera anonima che non conteneva alcuna minaccia né intimidazione nei nostri confronti, ma ci consigliava di ’vigilare’ perché proprio in provincia di Grosseto poteva esserci la presenza di persone riconducibili ad ambienti neofascisti e che avrebbero potuto avere anche la disponibilità di armi. Ripeto, nessuna minaccia a noi, ma il clima generale e soprattutto la certezza che molti degli ospiti di livello nazionale non avrebbero potuto partecipare ci hanno fatto decidere di rinviare il corteo. Ma solo rinviare, però. Probabilmente a novembre, quando Joly potrà partecipare senza inficiare il procedimento giuridico in corso a Torino".

Resta confermato il programma di venerdì con "Agitiamoci", evento che si svolgerà nel parco cittadino di via Leoncavallo e che rientra nel più ampio contesto di "Mai più fascismi", campagna nazionale che propone anche una raccolta firme su Change.Org con la quale si chiede al governo di sciogliere CasaPound e ogni formazione neofascista. "Lo prevede la nostra Costituzione – dice Calì – e le firme raccolte sono già settemila".

Venerdì dalle 17 e fino a mezzanotte si alterneranno musica e interventi di carattere culturale e istituzionale "anche se – dice Calì – chiunque partecipi, anche coloro che rivestono ruoli pubblici, lo farà come semplice cittadino. Quante persone ci aspettiamo? Circa trecento". Ciò che non cambia, invece, è il palinsesto della festa nazionale di CasaPound. "Nonostante la contromanifestazione che si terrà a Grosseto, organizzata da Laura Boldrini con il sostegno del Pd e del Movimento 5 Stelle – dicono dall’organizzazione – CasaPound non si lascia intimidire e conferma un programma ricco e variegato. E proporremo una raccolta firme per chiedere l’interruzione dei finanziamenti pubblici all’Anpi, perché riteniamo inaccettabile che risorse pubbliche siano utilizzate per fini ideologici e autoreferenziali, anziché essere impiegate per iniziative realmente utili alla comunità e al sociale. L’Anpi non rappresenta gli interessi del popolo italiano". E poi un affondo sulle altre dichiarazioni. "Abbiamo dato mandato ai nostri legali – dicono ancora – di querelare l’Anpi e chiunque associ il nome di CasaPound a inesistenti minacce o pianificati atti intimidatori, asseritamente riferiti a manifestazioni di protesta contro la nostra festa nazionale di Grosseto. Ognuno è libero di protestare, sarà la partecipazione a decretare il consenso riscosso dall’iniziativa".