di Alessandro Farruggia
Lalinea rossa è: niente perdite territoriali, niente tregua e garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Il tentativo di mediazione cinese inizia in salita, ma non incassa un no pregiudiziale da Kiev, il che è gia un mezzo successo. "L’Ucraina non accetterà alcuna proposta di pace che preveda una cessione di territorio o di sovranità alla Russia" ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al termine del colloquio con l’emissario cinese Li Hui.
Secondo quanto reso noto dal Ministero degli Esteri ucraino, Kiev esclude inoltre qualsiasi ipotesi di "congelamento" del conflitto. Kiev, ha detto Kuleba, "considera importante la partecipazione della Cina all’attuazione del piano di pace del presidente dell’Ucraina" e "ha spiegato in dettaglio al rappresentante speciale cinese i principi del ripristino di una pace duratura e giusta, basata sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina". Li Hui sarà oggi in Polonia e poi si recherà anche in Francia (lunedì), Germania e Russia. L‘iniziativa cinese viene accompagnata dai tentativi del Vaticano di avviare un dialogo, nonostante il rifiuto opposto alla mediazione pontificia da Zelensky nel suo incontro di sabato con Papa Francesco. "Vi garantisco che la Santa Sede continuerà a fare la propria parte", ha detto il segretario di Stato Pietro Parolin, intervenendo alla giornata conclusiva del summit del Consiglio d’Europa a Reykjavik.
Ieri un passo importante è stato il prolungamente di due mesi dell’accordo sul grano. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ringraziato il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, insieme con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, per l’appoggio agli sforzi di mediazione della Turchia per l’estensione di quello che a tutt’oggi rimane – a parte i frequenti scambi di prigionieri – l’unico successo della diplomazia nel conflitto in corso da quasi un anno e tre mesi. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che Mosca ha accettato di prolungare l’accordo "con l’auspicio che vengano corrette alcune disparità". È noto infatti che la Russia vuole che insieme con il patto per le esportazioni ucraine venga applicato un memorandum firmato con l’Onu che prevede tra l’altro lo sblocco delle esportazioni russe di cibo e fertilizzanti.