Marco
Buticchi
Questa volta la Befana non depositerà doni davanti al camino, ma si porterà via un’usanza che ha accompagnato generazioni d’italiani. La vecchia schedina del Totocalcio andrà in pensione dall’8 gennaio, per essere sostituita da una nuova modalità di concorso a pronostico. Un altro pezzo di vita, tanto radicato di far parte del linguaggio comune, cadrà nel dimenticatoio. Si chiude infatti una finestra sul mondo ricco di sogni delle famiglie: nel tredici miliardario abbiamo creduto un po’ tutti.
Alzi la mano chi non ha mai riposto con cura il foglietto appena compilato nel portafoglio nella speranza (troppo speso vana) che il responso della domenica sera gli regalasse una nuova vita lastricata d’oro. Invece i risultati erano sempre lontani dalle nostre previsioni. Eppure il tototredici ci offriva il sogno di qualche ora, i propositi di come suddividere la vincita, la speranza che la fortuna, baciandoci, ci proiettasse verso un ricchissimo futuro. E i sogni, sempre, colorano la vita. A sballare le nostre previsioni erano soprattutto i match che chiudevano la lista. Lì, tra squadre di serie cadette, località di vacanza e città di provincia, si tirava sempre a casaccio. Insomma, il simbolo di un’epoca va in pensione tra il rammarico di chi andava a letto dopo Carosello ma che, la domenica, viveva trepidante lo spoglio dell’1X2 seduto in braccio al nonno o al papà.