Lunedì 23 Dicembre 2024
ACHILLE PEREGO
Cronaca

La Bce alza ancora i tassi Nuovo salasso per mutui e prestiti E in marzo arriva un altro rincaro

Cinquecento euro in più all’anno di media. Lagarde: il costo del denaro aumenterà anche tra un mese . Il tasso fisso è diventato più attraente rispetto al variabile. La Borsa scommette però su un cambio di rotta

di Achille Perego

Il costo del denaro diventa più caro di mezzo punto rendendo più salati prestiti e mutui. Dopo la mossa della Fed, la banca centrale americana, che mercoledì aveva alzato i tassi di un altro 0,25% al 4,50%, ieri è arrivata la decisione della Bce che ha annunciato, con decorrenza 8 febbraio, un incremento dello 0,5% del tasso di riferimento in Europa portandolo al 3%, il massimo da ottobre 2008.

UN MURO ANTI-INFLAZIONE

Dopo i quattro rialzi del 2022, l’istituto guidato da Christine Lagarde prosegue nella stretta sul credito per combattere un’inflazione che ha ridotto la corsa (8,5% nell’Eurozona e 10,1% in Italia) ma resta ancora ben lontana dall’obiettivo del 2%. Così la Bce ha spiegato che i rialzi del costo del denaro proseguiranno "in maniera significativa" con un ulteriore 0,5% a marzo.

LA REAZIONE DEI MERCATI

Pur preannunciando di voler continuare a tenere alta la guardia contro la pressione sui prezzi che secondo Lagarde resta "forte", e di non vedere ancora in Europa processi di disinflazione come negli Usa, l’aver spiegato che dopo il rialzo di marzo si valuterà la successiva evoluzione della politica monetaria e soprattutto che "le prospettive della crescita e dell’inflazione sono ora più bilanciati" sebbene nel breve l’economia resterà "debole", ha messo le ali ai mercati azionari. Tutte le Borse europee hanno terminato la giornata sugli scudi - +1,49% Milano ai massimi da un anno – con gli operatori che vedono avvicinarsi la fine del ciclo rialzista dei tassi. Prospettiva che ha portato anche a un calo di 39 punti base del rendimento del Btp decennale sceso al 3,89%, il crollo maggiore da marzo 2020 e a una flessione di 18 punti a quota 182 dello spread.

L’EFFETTO SUI MUTUI

A subire maggiormente le conseguenze negative del rialzo dei tassi sono i mutui, in particolare quelli a tasso variabile. Secondo Mutuionline.it la rata di un finanziamento medio (140mila euro per un immobile del valore di 200mila) aumenterà al mese fra i 33 euro (scadenza 10 anni) e i 39 (30 anni). In base alle simulazioni di Facile.it per un mutuo variabile di 126mila euro con durata 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, i rialzi dei tassi hanno comportato un incremento della rata mensile da 456 a 653 euro, quasi 200 euro in più.

SURROGHE E TASSO FISSO

Per difendersi dal caro-mutui si può pensare di optare per la surroga, passando da un tasso variabile a uno fisso e allungando la scadenza, per ridurre l’importo della rata. Del resto oggi, spiega Guido Bertolino di MutuiSupermarket.it, la forbice tra tassi variabili e fissi (attorno al 4%) si è molto avvicinata e con le prospettive di nuovi aumenti della Bce la scelta privilegia il fisso mentre hanno perso appeal i mutui con il cap (tetto).

FAMIGLIE E IMPRESE

L’aumento dei tassi avrà riflessi negativi anche sui prestiti personali e i tassi del credito al consumo e dei pagamenti rateali. Più cari anche i finanziamenti per le imprese, tanto che Confesercenti parla di "macigno sui conti delle aziende" e calcola in 9 miliardi l’aggravio del costo-prestiti nel triennio.

LA DIFESA DEI RISPARMI

I maggiori rendimenti dei titoli di Stato – sapendo che 100 punti base in più costa alle casse del Tesoro 19 miliardi in tre anni – e dei bond delle società, stanno facendo del 2023 l’anno del riscatto del reddito fisso. Investire in Btp garantisce un rendimento attorno al 3,5-4% e ancora più elevati sono i tassi delle emissioni societarie. Gli esperti consigliano emissioni con scadenze medie (3-5 anni). Una quota del portafoglio andrebbe investita in azioni in vista di una possibile ripresa delle Borse con in testa i titoli bancari.