Sabato 27 Luglio 2024
FRANCESCO DONADONI
Cronaca

La banda che ruba ai calciatori. Sesto furto ai danni dell’Atalanta. Toloi in campo, i ladri in casa

Portati via gioielli e oggetti di valore dall’abitazione del capitano nerazzurro, impegnato contro il Bologna. Secondo gli inquirenti ci sarebbe dietro la stessa mano di altri colpi. Le informazioni ricavate sui social.

La banda che ruba ai calciatori. Sesto furto ai danni dell’Atalanta. Toloi in campo, i ladri in casa

La banda che ruba ai calciatori. Sesto furto ai danni dell’Atalanta. Toloi in campo, i ladri in casa

Se tre indizi formano una prova, qui siamo già oltre. Suggestiva è l’idea investigativa che dietro i furti alle case dei calciatori, che militano o hanno militato nell’Atalanta, ci possa essere sempre la stessa banda. Una organizzazione ben collaudata composta da uomini esperti, magari con elementi intercambiabili. Ma comunque decisamente ben informata. All’apparenza, si tratta di azioni in cui si va a colpo sicuro: prima lo studio del piano, con tanto di soluzioni per le vie di fuga, su come agire e, soprattutto, quando. Così deve essere stato anche per il furto a casa del difensore e capitano della Dea, Rafael Toloi, il sesto di questa lista di giocatori derubati.

L’episodio è avvenuto domenica, quando al Gewiss Stadium di Bergamo era in calendario la sfida per un posto in Europa tra Atalanta e Bologna (finita con la sconfitta per 1-2 dei padroni di casa, per la cronaca). I ladri sono andati, appunto, a colpo sicuro, sapendo che il padrone di casa era allo stadio (anche se Toloi domenica contro il Bologna era soltanto in panchina) e che la famiglia era fuori. Tutto programmato, nulla lasciato all’improvvisazione. I malviventi hanno sfondato la porta blindata dell’appartamento del quartiere Santa Lucia, una zona residenziale della città, in cui il calciatore vive dal 2015 con moglie e figli. Una volta all’interno hanno rubato gioielli e orologi di valore. Il capitano della Dea ha scoperto l’accaduto rientrando dallo stadio e ha chiamato la polizia, che ha avviato le indagini: da un lato passando al setaccio le immagini di videosorveglianza e dall’altro alla ricerca di eventuali tracce lasciate dagli autori.

Negli ultimi anni sono stati sei i calciatori derubati mentre si stavano giocando le partite: prima di Toloi è toccato a Jérémie Boga a Dalmine, Luis Muriel, Juan Musso e Gianluca Scamacca a Bergamo, Merih Demiral a Torre de’ Roveri. Spesso, ma non sempre, i ladri sfruttano anche le informazioni che i calciatori disseminano sui social per capire quando colpire. Il colpo più ingente è forse quello del dicembre 2020 ai danni di Luis Muriel. Mentre l’Atalanta veniva sconfitta in casa (2-3) dal Villarreal venendo estromessa dalla Champions League, i ladri erano entrati nel suo appartamento ai piedi di Città Alta, portando via contanti, oggetti di valore e soprattutto una decina di orologi di marche come Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet e Hublot per un valore di 300mila euro. Muriel si era già trovato i ladri in casa anche nell’agosto 2014, quando giocava nell’Udinese. I malviventi avevano staccato l’antifurto e poi frugato ovunque, frigo compreso, senza però trovare niente. L’incursione aveva talmente spaventato il giocatore da convincerlo a cambiare casa.

Nell’ottobre 2022 era stato invece derubato il portiere Juan Musso nella sua casa nel quartiere Finardi in città. Il 22 dicembre era toccato a Boga mentre l’Atalanta era in trasferta a Nizza per un’amichevole e la compagna del calciatore era negli Stati Uniti. I ladri avevano sfondato una finestra della casa di Dalmine rubando borse da donna e scarpe del calciatore. Pochi giorni dopo era stato derubato il difensore turco Merih Demiral: sfruttando i tre giorni di riposo concessi dal club per le festività natalizie, era volato a Istanbul dalla sua famiglia insieme alla compagna e al figlioletto nato a maggio. Al suo ritorno aveva scoperto il furto nel suo appartamento. L’ultimo colpo, ai danni stavolta di Gianluca Scamacca, è stato messo a segno lo scorso ottobre nella sua casa nel centro di Bergamo.