Lunedì 28 Ottobre 2024
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

La 13enne e il volo mortale. Rivelò ai servizi sociali: "Il mio ragazzo è ossessivo"

Il 15enne è indagato per omicidio. Lei disse: è geloso, non riesco a lasciarlo. La madre della vittima: "Non è un suicidio". La verità forse dall’autopsia. La sorella 22enne annuncia battaglia: "Una fiaccolata contro i femminicidi".

Carabinieri

Carabinieri

Roma, 28 ottobre 2024 – La morte della 13enne di Piacenza, precipitata venerdì mattina dal balcone del proprio condominio dove si trovava col fidanzatino 15enne, non trova ancora soluzione. Incidente, suicidio oppure omicidio? La terza ipotesi appare largamente privilegiata dagli inquirenti, ma le altre non possono essere aprioristicamente escluse. Soprattutto in mancanza di prove inoppugnabili a conforto della pista principale. E il riserbo con cui la procura dei minori di Bologna procede, nonostante il 15enne risulti già indagato per omicidio volontario, testimonia la volontà di evitare il minimo passo falso.

Non ci sono telecamere in tutta l’area, né – a quanto pare – filmati. Quindi, se dall’esame autoptico previsto all’Istituto di medicina legale di Pavia a opera del professor Giovanni Cecchetto, o se dall’esame degli smartphone e dei profili social dei protagonisti non arrivassero indizi più concreti – tipo segni fisici di lotta o un esplicito frasario di morte –, non sarà semplice arrivare alla chiusura del cerchio. A meno di una piena confessione dell’indagato o di palesi convergenze dinamiche che avvalorino l’ipotesi al momento più credibile.

Il ragazzo, interrogato per molte ore dagli inquirenti poi rimesso a piede libero, mantiene la propria versione. Poche parole. "Io non c’entro, è caduta da sola". Ed è stato lui a dare l’allarme. Ora il 15enne è in casa, alle prese con un’accusa pesantissima. "Non parla con nessuno", dicono i familiari. Di sicuro la ricerca di sicurezza affettiva aveva già prodotto eccessi in serie. La Libertà di Piacenza segnala precisi atti di morbosità, come dormire sulle scale condominiali nella residenza della 13enne o addirittura in cantina. "Mi viene sotto casa, mi viene sotto scuola", aveva scritto la ragazza, esasperata, nella chat con la sorella. Nei prossimi giorni, assistita dall’avvocato Lorenza Dordoni, la famiglia in lutto potrebbe presentare una denuncia con altri circostanziati episodi. Dalle dichiarazioni fatte ai carabinieri, risulterebbe anche la segnalazione ai servizi sociali del Comune del comportamento ossessivo del 15enne. Un allarme lanciato proprio dalla ragazzina che voleva uscire da quella situazione claustrofobica.

L’incontro di venerdì mattina avrebbe dovuto favorire il classico chiarimento. Si è concluso in tragedia. Come e perché, proverà a stabilirlo l’inchiesta.

La madre della vittima esclude categoricamente il suicidio. La giovane "era molto legata alla vita e piena di progetti", sostiene l’avvocato Dordoni. Inoltre, mamma e figlia sarebbero dovute "partire insieme per Parigi il 9 novembre". Un viaggio a lungo accarezzato per le rituali 14 candeline. Invece della candeline ci sarà una fiaccolata organizzata dalla sorella 22enne della deceduta. "In nome suo e di tutti i femminicidi che succedono ogni giorno", è l’appello su Instagram: appuntamento subito dopo i funerali (non ancora fissati). Proprio la sorella cavalca la rabbia social contro il presunto assassino: "No ai killer a piede libero" ma "verità" e "giustizia". Slogan che si aggiungono al post accusatorio pubblicato sabato: "L’ha buttata giù lui", lei "non era pazza, né depressa". Una rabbia umanamente comprensibile quanto potenzialmente controproducente in un’indagine su minori che deve offrire precise garanzie a tutte le parti.

La sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, "di fronte all’enormità dell’accaduto", chiede "un silenzio carico di rispetto e di sincera vicinanza alla famiglia" della vittima, confermando la piena collaborazione dei servizi sociali del Comune, "laddove possibile", per fornire agli inquirenti "qualsiasi elemento utile".