di Ettore Maria Colombo
"Il governo marxista di Allende può diventare un ‘modello’ per l’Italia". E questo perché "gli effetti di un governo marxista eletto avrebbero sicuramente effetti di grande rilievo in altre parti del mondo, a partire dall’Italia" come nel Cile di Allende. Sono le parole, desecretate in questi giorni dall’Intelligence Usa (e, nello specifico, dalla Nsa, la madre di tutte le agenzie governative degli Stati Uniti), che usò il potentissimo segretario di Stato Usa, Henry Kissinger, in un memorandum inviato al presidente repubblicano Richard Nixon e datato 5 novembre 1970. Memorandum in cui, di fatto, si consigliava di stroncare l’avventura socialista di Allende in Cile, ritenuta "la grande sfida del nostro tempo agli Stati Uniti".
Negli scenari proposti nel documento segreto, Kissinger mette tutto il suo peso per fare prevalere quello che, nel testo, viene chiamato "approccio ostile" al problema Allende. L’11 settembre del 1973, i militari golpisti, guidati da Augusto Pinochet, bombardarono la Moneda e Allende vi trovò la morte. Ma nel documento desecretato il riferimento al rischio che il marxismo vada al potere anche in Italia è esplicito. Le critiche statunitensi, allora e pochi anni dopo, furono rivolte alla politica portata avanti dallo statista della Dc Aldo Moro e dal segretario del Pci, Enrico Berlinguer, quella detta del compromesso storico tra i due partiti.
Del resto, si sa da anni che gli Usa non hanno mai risparmiato attacchi e minacce al leader Dc e proprio per bocca di Kissinger. A svelarli è stata più volte la moglie di Moro, Eleonora, che raccontò delle minacce ricevute dal marito, negli Usa, nel 1974. "O tu cessi la tua linea politica oppure pagherai a caro prezzo per questo", ricordò, in tribunale, la vedova Moro. Altri dettagli li fornì Corrado Guerzoni, storico collaboratore di Moro, che descrisse l’avvertimento di Kissinger a Moro, sempre durante la visita ufficiale italiana a Washington, dove l’allora ministro degli Esteri era andato con il presidente Giovanni Leone. In quell’occasione, lo scambio di vedute tra Kissinger e Moro del 25 settembre 1974, fu drammatico: Moro si sentì male e rientrò subito in Italia. Kissinger lo aveva minacciato. Il documento desecretato è un tassello ulteriore: dimostra come l’apertura di Moro al Pci fosse intollerabile negli Usa. Beppe Fioroni, presidente della Commissione Moro nella scorsa legislatura, non si stupisce per le parole di Kissinger: "A Est, oltrecortina, e a Ovest, nelle democrazie occidentali e in Usa, Aldo Moro era considerato un destabilizzatore degli accordi di Yalta".
Fioroni sottolinea come "proprio in quanto elemento di grande disturbo, Moro fu assassinato dalle Br per la grande ‘omissione’ di soccorso di molti".