Mercoledì 13 Novembre 2024

Kate malata di cancro, gli esperti: “Come dirlo ai figli”

La principessa ha aspettato settimane per svelare la sua malattia ai sudditi perché come lei stessa ha detto nel messaggio doveva trovare il modo più giusto di dirlo ai tre figli

Roma, 23 marzo 2024 - Se l'annuncio della principessa Kate di essere malata di tumore è stato uno choc per i sudditi, cosa potranno aver provato i figli? La principessa per settimane ha atteso di rivelare al pubblico cosa celava la sua operazione chirurgica all'addome e il lungo silenzio che ne è seguito. Kate prima di essere regina è madre, e non sapeva come dirlo ai figli, come lei stessa ha sottolineato nel suo messaggio alla nazione. George, Charlotte e Louis sono il motivo per cui è stata in silenzio fino ad oggi e quello per cui è venuta allo scoperto, dopo le tante illazioni che hanno fatto soffrire in primis si suppone i figli ma anche il principe William.

La principessa Kate con i figli Charlotte e George
La principessa Kate con i figli Charlotte e George

Il più grande dei suoi figli ha appena 10 anni, il più piccolo cinque, la principessa ha preso il suo tempo per dirglielo e ora che lo ha reso pubblico per la loro tutela li terrà a casa per diverse settimane, fino al 17 aprile, al riparo da domande indiscrete. Re Carlo III, anche lui malato di cancro, si è detto "molto orgoglioso" della nuora, per "il coraggio" nel parlare del suo male, lo stesso che avrà dovuto trovare per dirlo a George, Charlotte e Louis. Un tema delicato perché per un genitore parlare della propria malattia ai bambini non è mai facile, specie se si tratta di una malattia grave come quella oncologica.

Il delicato argomento è stato affrontato gli esperti del sito Federazione degli Ordini dei medici, 'Dottore ma è vero che?' contro le fake news mediche, che hanno cercato di spiegare cosa eè meglio fare in queste situazioni.

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Trovare le parole giuste

Il grande paura di un genitore che deve rivelare a un figlio la sua grave malattia, è di non riuscire a trovare le parole giuste o peggio ancora di commuoversi. Un timore legato al dubbio che i figli potrebbero non capire, soffrire, spaventarsi e impressionarsi. Ma secondo gli esperti la capacità dei bambini di affrontare la verità è spesso sottostimata dagli adulti. Per un bambino è meglio la verità, anche se grave, piuttosto che l'incertezza o peggio la bugia.

Dirlo il prima possibile ai figli

Non bisogna aspettare, bisogna parlare il prima possibile, fin dalla diagnosi e prima di iniziare i trattamenti, di dire ai figli della propria malattia. La tesi più accreditata è che non bisogna non informarli per "proteggerli", perché questo può creare spesso in bambini e ragazzi una sofferenza mentale elevata con la conseguenza di un disagio emozionale che può manifestarsi in diverso modo: somatizzazioni, difficoltà di apprendimento, modificazioni del comportamento. Il silenzio dei genitori infatti può far nascere sensi di colpa o di paura nei figli. Gli esperti in questo punto sottolineano che è importante essere pronti a rispondere alle loro domande senza nascondere nulla. Naturalmente le risposte si dovranno basare sull'età del bambino, come le razioni, dal piccolo che avrà timore per se stesso durante il ricovero del genitore e con chi dovrà stare all'adolescente che chiederà più informazioni sulla malattia del genitore.

I figli che fuggono davanti alla malattia del genitore

Ci sono casi in cui figli non fanno domande, quasi intimoriti, e rifiutano di stare con il genitore malato. In questi casi gli esperti di 'Dottore ma è vero che?' suggeriscono di non forzarli, ma di rispettare le loro scelte e parlare con loro delle motivazioni. Il loro rifiuto rischia di trasformarsi più avanti in un grave senso di colpa. Altra cosa importante è non dare l'illusione di come andranno le cose, o promettere la propria guarigione, ma invece è giuso assicurare al bambino che verrà sempre informato di tutto.

Genitore ricoverato

Se il genitore è malato, in fase terminale, molte volte viene fatto l'errore di allontanare il figlio da casa affidandolo a un parente con l'intento di proteggerlo. Questo è un errore perché quando tornerà a casa e non troverà più il genitore malato cadrà in un enorme disagio. Se il genitore è ricoverato in ospedale è estremamente importante che il figlio possa andare a trovarlo e conosca dottori e infermieri che lo curano. Il figlio deve poter telefonare al genitore malato, mandargli messaggi e anche i suoi disegni. È sbagliato pensare che i bambini non pensino alla morte e non sappiano cosa è. Non parlare della morte con il bambino è un grave errore, perché tacendola la sua angoscia aumenterà e con essa la paura di perdere l'altro genitore.