Martedì 24 Dicembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Jole, guerriera che si prendeva gioco del male. "Il tumore mi ha resa libera, vincerò io"

La governatrice della Calabria scomparsa all’improvviso. Quando fu attaccata per la sua salute reagì: "Pettegolezzi miserabili, vado avanti"

Addio alla governatrice guerriera. Addio alla donna che aveva voluto combattere il cancro rimanendo nel fuoco della battaglia politica. È morta per arresto cardiocircolatorio la presidente della giunta regionale calabrese, Jole Santelli. Il decesso nella casa di famiglia in via Piave, nel centro di Cosenza: avrebbe compiuto 52 anni a dicembre. Non era sposata e non aveva figli.

La Santelli è stata ritrovata senza vita sul divano di casa dal collaboratore domestico alle 6 di ieri mattina. Mercoledì, Santelli aveva qualche decimo di febbre. Il decesso della presidente, secondo quanto accertato, sarebbe avvenuto 4-5 ore prima del ritrovamento del corpo, tra l’una e le due del mattino. Jole Santelli non aveva mai fatto mistero della sua malattia, manifestatasi nell’autunno del 2014. Più di 5 anni a fare i conti con un male che la ’guerriera’ ha affrontato con coraggio, trasformandolo per quanto possibile in energia positiva.

Quando ne parlava, rintuzzando gli attacchi velenosi alla sua salute portati dagli avversari politici, la Santelli lo corredava con un messaggio di speranza nella vita, nel futuro e persino nella sanità della Calabria. "Non ho mai nascosto la mia malattia, qui tutti sanno – disse lo scorso gennaio –. Però non voglio neanche che essa mi perseguiti. Sono in cura nel reparto di oncologia di Paola, ci sono medici eccellenti. Le eccellenze in un mare di incompetenza, clientelismo, ignavia annegano come sassolini nello stagno. Lo so, tante cose non vanno. E io proverò a cambiarle".

La Santelli in un’intervista confidò commoventi retroscena legati alla sua convivenza con il tumore: "Quando una persona subisce un attacco così violento alla propria vita – raccontò –, quando il dolore fisico si fa radicale e incomprimibile, allora quella persona ha due strade: deprimersi e farsi trascinare via dalla corrente, oppure attivarsi, concentrarsi e, soprattutto, ribellarsi".

E ancora: "La malattia ti dà tanti dolori, ma ti fa un grande regalo: ti fa conoscere la libertà, ti aiuta a non avere paura di niente, a non rispettare più le convenienze. La malattia, oltre alla disgrazia, mi ha dato la fortuna di essere libera e di sentirmi tale. E non ho paura del coraggio che serve, perché quello l’ho dovuto conoscere così bene che è diventato un mio amico fraterno".

I mesi alla guida della Regione non sono stati facili per Santelli, costretta a rintuzzare con cadenza quasi quotidiana i pettegolezzi sul suo stato di salute: appena un mese fa, sbottò a margine di una conferenza stampa definendo "miserabili" e "penose" quelle dicerie.

Laureata in giurisprudenza all’università di Roma La Sapienza, anima socialista, entrò in Forza Italia dal 1994. Nel 2001 venne eletta in Parlamento, poi sottosegretaria nel Berlusconi II e III fino al 2006 nel ministero della Giustizia. Rieletta più volte, il 26 gennaio 2020, dopo essere stata indicata dal centrodestra, era diventata la prima presidente donna della Regione Calabria, con il 55% delle preferenze. "Una grande emozione, una grande responsabilità", aveva affermato il giorno della proclamazione, il 15 febbraio. La camera ardente sarà allestita oggi nella sala consiliare e i funerali si svolgeranno nel pomeriggio (alle 16.30) nella chiesa di San Nicola.

Secondo quanto previsto dallo Statuto della Regione si dovrà torna al voto. Nel frattempo il timone passa nelle mani di Nino Spirlì, attuale vicepresidente della Giunta regionale. Vicino alla Lega, Spirlì è un personaggio eccentrico, difeso dalla governatrice anche dopo le aspre critiche per alcune frasi, ritenute eccessive, pronunciate nel corso di un convegno.