Palermo, 26 agosto 2024 – James Cutfiel, il capitano del Bayesian indagato per il naufragio di Palermo, nel ritratto del fratello Mark è un comandante di nave “esperto e rispettato”, che ha lavorato sulle barche per tutta la vita.
Neozelandese, originario di North Shore (Auckland), 51 anni, sposato con Cristina, viene descritto come “distrutto e depresso” da chi lo ha visto all’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia (Palermo), dove alloggia.
Comandante su imbarcazioni di lusso, l’ultimo ingaggio prima che il magnate britannico Mike Lynch – una delle 7 vittime nel naufragio – lo chiamasse a governare il Bayesian, era stato per un miliardario turco.
Cutfield dovrà difendersi dalle accuse di naufragio e omicidio plurimo colposi. Come gli altri membri dell’equipaggio, neppure il capitano è stato sottoposto a test alcolemici e tossicologici.
Alle domande dei giornalisti in conferenza stampa – tenuta il 24 agosto – il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha risposto: “I membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test” perché “erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure”.
Tra i punti chiave dell’inchiesta, c’è la ricostruzione degli orari. “La sola allerta che risulti lanciata dall’equipaggio è quella del razzo d’emergenza, alle 4.38, quando ormai il veliero si era inabissato sul fondale”, hanno spiegato ancora i magistrati. Eppure alle 4 il superyacht era già al buio, segno che l’acqua aveva raggiunto i punti nevralgici dell’imbarcazione. Perché è passato così tanto tempo? L’inchiesta dovrà rispondere anche a questa domanda.