Mercoledì 14 Agosto 2024

Ius soli, ius sanguinis e ius scholae: significati e differenze. Come si ottiene la cittadinanza italiana?

Il dibattito sull’acquisizione della cittadinanza si è riacceso in Italia dopo le polemiche sul murale dedicato a Egonu. Quali principi si applicano nel nostro Paese e quali sono le proposte di riforma

Per l’acquisizione della cittadinanza, in Italia vale il principio dello 'ius sanguinis' (immagine d'archivio)

Per l’acquisizione della cittadinanza, in Italia vale il principio dello 'ius sanguinis' (immagine d'archivio)

Roma, 14 agosto 2014 – Le polemiche seguite all’imbrattamento del murale dedicato a Paola Egonu, intitolato ‘Italianità’, hanno riacceso il dibattito sullo ius soli, creando spaccature interne anche al centrodestra. Ma qual è la differenza tra ius soli, ius sanguinis e ius scholae? E come si ottiene la cittadinanza italiana oggi?

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Lo ius soli

Lo ius soli fa riferimento alla nascita sul “suolo” nazionale: per i paesi che lo applicano, è cittadino chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. Lo ius soli è applicato negli Stati Uniti, in modo automatico e senza condizioni. In alcuni paesi europei, come Regno Unito, Francia, Irlanda e Germania, è invece applicato con alcune condizioni.

In Italia lo ius soli viene concesso solo in casi eccezionali: per i figli di genitori ignoti, per i figli di genitori apolidi (senza cittadinanza) e per i figli di genitori stranieri che, secondo le leggi dello Stato di appartenenza, non possono trasmettere loro la cittadinanza.

Lo ius scholae

Lo ius scholae prevede invece che l’acquisizione della cittadinanza sia legata al compimento di un ciclo di studi all’interno del sistema scolastico nazionale. Fa parte di una proposta di riforma della legge sulla cittadinanza che si è arenata alla Camera nel giugno del 2022: la proposta prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana per i minorenni stranieri nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni che abbiano risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia, e che abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese, in uno o più cicli scolastici. 

Lo ius sanguinis

Lo ius sanguinis è un principio imperniato sull’elemento della discendenza o della filiazione e per lo Stato italiano, è il principio di acquisizione della cittadinanza. Pertanto, il figlio di genitore straniero, anche se nato in Italia, non acquisisce automaticamente la cittadinanza italiana.

Come si ottiene la cittadinanza italiana

Oltre al principio dello ius sanguinis, per ottenere la cittadinanza italiana vale anche il principio della naturalizzazione, per cui cittadino nato in Italia da genitori stranieri può acquisire la cittadinanza italiana al compimento della maggiore età se ha sempre risieduto nel territorio nazionale, legalmente e senza interruzioni. La cittadinanza in questo caso non viene acquisita in automatico, ma deve essere presentata una richiesta.

Un cittadino straniero maggiorenne che si trova da diversi anni in Italia può chiedere la cittadinanza ‘per residenza’. Per ottenerla, bisogna dimostrare di essere residenti sul territorio italiano da almeno 10 anni se si è cittadini extracomunitari, 4 anni se si è cittadini europei, 5 anni se si possiede lo status di rifugiato, 3 anni se si hanno genitori o avi italiani. In aggiunta, bisogna dimostrare la conoscenza della lingua italiana e il possesso di un reddito, personale o famigliare.

Infine, è possibile acquisire la cittadinanza per matrimonio o unione civile: un cittadino straniero coniugato con cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana, dopo due anni dal matrimonio se residente in Italia, oppure dopo tre anni se residente all'estero.