Roma, 22 agosto 2024 – Si è riaperto all’interno della politica italiana il dibattito sul principio che regola la concessione della cittadinanza. Il tema ha acceso uno scontro interno al centrodestra, tra Forza Italia e Lega, riguardo la possibilità di applicare il principio dello ‘ius scholae’ su cui è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Al momento nel nostro Paese il principio che regola l’acquisizione della cittadinanza è quello dello ‘ius sanguinis’, così come avviene nella maggior parte dei paesi europei. Ma ci sono stati dell’Ue che applicano modelli diversi.
Ius sanguinis
Secondo il principio dello ‘ius sanguinis’, è cittadino di un Paese chi nasce da almeno un genitore con la cittadinanza di quel Paese. È applicato in Italia, Danimarca, Austria (dove è concessa doppia cittadinanza se i due genitori hanno nazionalità diverse), Ungheria, Bulgaria, Croazia, Romania, Malta, Cipro, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Svezia, Finalndia.
Ius soli temperato
Per il modello dello ‘ius soli tempaerato’, è cittadino chi nasce in un determinato territorio da genitori stranieri, purché almeno uno dei due sia residente legalmente nel Paese da un determinato periodo di tempo, che varia da uno Stato all’altro. È applicato in Belgio, Germania, Irlanda, Portogallo.
Doppio ius soli
Nei Paesi in cui si applica il ‘doppio ius soli’, è cittadino chi nasce in un determinato territorio da genitori stranieri, purché almeno uno dei due sia nato in quel paese. È il principio adottato da Francia, Lussemburgo, Paesia Bassi e Spagna.
Doppio ius soli temperato
Secondo il principio del ‘doppio ius soli temperato’, è cittadino chi nasce in un determinato territorio da genitori stranieri, purché almeno uno dei due sia nato in quel Paese e abbia la residenza permanente. È applicato solo in Grecia.