Torino, 13 aprile 2023 – Julia e Giulia, unite nel nome e nella passione, la pallavolo. Entrambe morte a Istanbul, dopo un volo di decine di metri.
La scomparsa di Julia Ituma, promessa del volley italiano, richiama alla mente il caso di Giulia Albini, anche lei pallavolista, anche lei morta nella capitale turca, prematuramente.
Giulia Albini, piemontese, aveva 30 anni quando fu ripescata senza vita nelle acque del Bosforo. Erano i primi di giugno del 2012. Nessun biglietto di addio fu trovato dagli inquirenti turchi che però presto archiviarono le indagini come suicidio.
Secondo le autorità il suicidio avvenne per motivi sentimentali a seguito della conclusione della storia d’amore con l’ex tecnico dell’Eczacibasi, ovvero la stessa squadra che mercoledì ha eliminato Novara dalla Champions.
Quel giorno la pallavolista, che aveva affittato un’auto, vagò a lungo per la città prima di salire sul ponte del Sultano Fatih e lasciarsi cadere nelle acque del Bosforo. Un volo di 105 metri. Fu trovata da un pescatore pochi giorni dopo.
La vicenda di Julia Ituma, milanese di origini nigeriane, riapre quella ferita. Sulla fine della stellina dell’Igor Gorgonzola Novara – che era a Istanbul per la semifinale di Champions Legue – non ci sono ancora certezze ufficiali. Itum condivideva con una compagna di squadra una stanza nel Volleyball Hotel, nella parte asiatica di Istanbul, vicino ai centri sportivi, e da qui è precipitata. Le telecamere sarebbero già state passate al setaccio ma non risulterebbe l’ingresso di estranei nella struttura. In quei video c’è la verità, dicono i media turchi. Che non esitano a titolare: “Si è suicidata”. Proprio come Giulia.